Dana Constantinescu, ambasciatrice rumena a Roma, ha incontrato le istituzioni e la comunità rumena che vive sul territorio salernitano. Toccati vari punti: lingua, scuola e lavoro
[ads1]
È arrivata lunedì pomeriggio, a Salerno, l’ambasciatrice rumena a Roma Dana Constantinescu ospitata presso la Provincia, dove ad accoglierla c’era il Presidente Giuseppe Canfora. L’Ambasciatrice era accompagnata dal primo segretario dell’Ambasciata dott. Laviniu Enii, da delegato per i problemi economici dott. Marius Cristea e dall’avvocatessa Alina Chiriac, presidente dell’Unione Rumeni d’Italia di Salerno. Al centro dell’incontro le problematiche legate alla comunità rumena presente sul territorio della provincia salernitana che ha detta dell’ambasciatrice e da quanto è emerso dall’incontro è ben integrata.
Dopo questo incontro l’ambasciatrice Dana Constantinescu presso la sede dell’UIL, situata nei pressi di piazza San Francesco, ha incontrato un delegazione rumena dove ha illustrato l’incontro avuto alla provincia e quali saranno i progetti futuri.
LINGUA – Il problema principale secondo l’Ambasciatrice è la lingua rumena che a quanto pare sia poco conosciuta e che spesso i stessi, rumeni che vivono qui, non l’insegnano ai propri figli. Quindi per il futuro si pensa di introdurre, dopo le lezioni normali e per 2/3 volte a settimana un corso rumeno dove tutti possono partecipare in modo da non far morire completamente questa lingua.
LAVORO E SANITÀ – Il secondo punto che si è toccato è stato il lavoro e la sanità che viaggiano di pari passi. Molti rumeni lavorano a nero, come la maggior parte delle badanti e questo è un problema in caso di malattia, perché se non sei messa a posto non puoi avere l’assicurazione e altri diritti che ti aspettano. Come la pensione e l’assistenza medica, perché se una badante si ammala molto spesso viene cacciata fuori e non viene pagata. Molte delle persone che erano presenti si sono trovate d’accordo su questo punti e hanno proposto di trovar un luogo dove potersi incontrare tra di loro e di aver un medico rumeno che le possa aiutare in caso di febbre e altri problemi legati alla salute. Per il momento l’unico luogo che questa comunità ha a disposizione è una piccola cappella dove con padre Bogdan si radunano la domenica e parlano di queste problematiche.
Infine si è pensato di trovar un luogo, dove la maggior parte degli abitanti siano rumeni, di creare una scuola. (Esempio: Faiano) la scuola è un vero problema perché se un bambino rumeno nato in Italia e che per vari motivi torni nella sua patri si troverà in difficoltà con gli studi perché li sono molto più avanti rispetto al nostro paese. Quindi la soluzione data dall’Ambasciatrice è quella di far venire un professore rumeno che in romani abbaia fatto dai 6 ai 12 mesi d’esperienze e che sia laureato soprattutto in pedagogia per aiutare bambini.
Un esempio fatto dalla stessa Dana Constantinescu è che i rumeni sono molto silenziosi e restano nell’ombra a differenza dei senegalesi che si fanno sentire e vedere facendo anche opere di volontariato e per questo è stato pensato di creare un associazione dove chiunque può andare li ad esporre i propri problemi e idee.
[ads2]