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Cun, intervista ad Antonio Santoro

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Cun, intervista ad Antonio Santoro

Antonio Santoro, membro del Cun, ha risposto alle nostre domande circa i recenti fatti occorsi all’Università di Salerno

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Diritto allo Studio, condizione studentesca, trasporti e Università di Salerno. Questi i punti principali dell’intervista rilasciata da Antonio Santoro al nostro giornale. Studente di Scienze Politiche all’Università di Salerno,  Santoro è da sempre impegnato nella politica universitaria. Eletto al Consiglio universitario nazionale un organo elettivo di rappresentanza del sistema universitario. Formula pareri e proposte al MIUR su diversi ambiti, tra cui decreti ministeriali, didattica e criteri per la utilizzazione della quota di riequilibrio del fondo di finanziamento ordinario delle università.

 

Nell’ambito del Cnsu quali sono le attività che state svolgendo ?

A due anni dall’inizio del nostro mandato sono molti i temi che abbiamo trattato all’interno del Cnsu. In particolare ci siamo concentrati sul Diritto allo Studio, argomento particolarmente a cuore e dove crediamo debbano esserci i maggiori interventi da parte dello Stato, delle Regioni, della politica e della governance universitaria.

Oltre al Diritto allo Studio numerosi sono stati gli altri temi toccati. Personalmente sto continuando a seguire la questione del decreto per il riordino delle classi di laurea per l’accesso all’insegnamento, in particolare per i laureati in Scienze Politiche. Tra le altre cose nell’ultimo periodo è da sottolineare anche la pubblicazione del rapporto sulla condizione studentesca, avvenuta nei giorni scorsi sul sito del Cnsu.

Parliamo del Rapporto sulla Condizione studentesca, di cosa si tratta ?

Il rapporto della condizione studentesca è il documento di maggiore importanza che produce il Cnsu. In genere viene prodotto uno per ogni mandato. Esso è una fotografia del sistema universitario italiano, dove si specificano investimenti, condizioni attuali di sviluppo, confronto con altri sistemi universitari europei e in particolare le lacune del nostro sistema e dove bisogna intervenire con più incisività.

Quali sono le parti più importanti che emergono da questo documento programmatico?

Il dato più allarmante che emerge dal documento è il confronto in termini di Diritto allo Studio tra l’Italia e gli altri grandi Paesi Europei (in particolare Spagna, Germania e Francia). Negli ultimi anni, dal 2007 ad oggi, tutti i nostri concorrenti europei che sono stati presi in considerazione, poiché Paesi più facilmente paragonabili all’Italia anche dal punto di vista demografico, hanno aumentato gli investimenti nel Diritto allo Studio (Spagna 60%, mentre Germania e Francia intorno al 35%).

In Italia, invece, il numero di borsisiti è addirittura sceso dell’8%. Altro dato grave da sottolineare è che persiste la figura dell’idoneo non beneficiario, il tutto contornato da scarsi investimenti nel dottorato di ricerca che è una figura importante sopratutto per la ricerca. In tutto ciò abbiamo visto come gli investimenti si siano notevolmente abbassati e come ci sia una profonda disparità tra Nord e Sud in Italia.

In sostanza, il rapporto mette in evidenza come l’investimento nel welfare studentesco sia un fattore che crea disparità nel nostro Paese e sia un ulteriore deterrente alla mobilità sociale in Italia. Raggiungere l’omogeneizzazione dei servizi studenteschi e del welfare studentesco stessi all’interno del nostro sistema universitario diventa una sfida a cui noi tutti non possiamo sottrarci.

cunRispetto ai risultati prodotti dal Rapporto l’Università di Salerno come ne esce ?

L’Università di Salerno ne esce abbastanza bene, almeno confrontando i suoi risultati con quelli delle altre Università del Sud Italia. Continuiamo a rimanere un’isola felice sia per quanto riguarda i servizi agli studenti, che i servizi residenziali in cui, con i soli posti di Salerno, manteniamo alta la percentuale qualitativa della Campania.  Quest’ultima è tra quelle che investono di meno nell’ambito del diritto allo Studio, un dato assolutamente negativo per il nostro Ateneo, che nei prossimi anni dovrà affrontare numerose sfide a livello nazionale con una competizione attiva in parecchi settori, in primis quello della didattica. Altro tema al centro del dibattito del welfare studentesco e in cui bisogna lavorare sodo è quello dei trasporti.

In conclusione l’Università di Salerno continua a mantenere, soprattutto in alcuni settori, una leadership nell’area del Mezzogiorno. Tutto ciò deve essere salvaguardato in modo da riuscire a colmare il gap con le altre Università italiane, soprattutto al Nord, che da sempre possiedono una diversa copertura di risorse. Proprio il rapporto del CNSU evidenzia in modo chiaro come la spese nelle Regioni in questo senso sia decisiva.

Rispetto al recente polverone sollevatosi all’Unisa, qual è la tua opinione al riguardo? 

Ho seguito questa vicenda. E’ sicuramente un avvenimento poco benevolo per la nostra Università. Innanzitutto spero che la magistratura faccia il suo corso nel più breve tempo possibile, chiarendo eventuali illeciti commessi. Ci troviamo sicuramente in una fase delicata, in cui bisogna avere pazienza ed aspettare prima di dare dei giudizi definitivi sulla questione. Qualora le accuse dovessero essere confermate dando fondamento ai motivi per cui sono state avviate le indagini, ci troveremo di fronte ad un grave scandalo che mette a repentaglio la serenità della nostra comunità, verso il quale l’Istituzione universitaria dovrà adottare dei provvedimenti seri, tra cui l’avvio di maggiori controlli e la messa in moto di sistemi di garanzia per quanto concerne l’esecuzione di progetti e di altre attività accademiche. Rimango molto cauto sulla questione. Continuo a ribadire che bisogna essere sereni e aspettare che emergano le responsabilità e i fatti laddove effettivamente siano stati commessi.

Conosci qualche docente coinvolto nella questione ? 

Tra i vari docenti usciti agli “onori” della cronaca in questa inchiesta conosco il Prof. Loia, con il quale da tempo c’è un rapporto di estrema cordialità ed estrema collaborazione. Nel leggere il suo nome sono rimasto abbastanza sorpreso. Direttore del Dipartimento d’Informatica, il primo Dipartimento d’Informatica italiano, non sono certamente io a parlare del valore del Prof. Loia, ma i fatti di una carriera da sempre dedicata alla ricerca scientifica e alla didattica.

Da sempre attento alle esigenze degli studenti, impeccabile sotto tutti i punti di vista: didattico, umano, professionale. Onestamente faccio fatica a credere in un suo coinvolgimento. Non posso far altro che essere solidale nei suoi confronti, nella speranza che possano concludersi al più presto queste indagini e che possa essere testimoniata al più presto la sua estraneità ai fatti.

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