Inaugurata ieri mattina la nuova sede CUGRI nel Campus di Fisciano. Tommasetti: “Un’altra scommessa vinta”
Grande inaugurazione presso l’Università degli Studi di Salerno: la nuova sede del CUGRI (Centro Universitario per la Previsione e Prevenzione Grandi Rischi), consegnata ieri mattina presso i Laboratori Pesanti della Facoltà d’Ingegneria, si è trasferita dalla frazione di Penta in una nuova struttura definitiva ed ufficiale.
“Festeggiamo così un’altra scommessa vinta dall’Università degli Studi di Salerno – dichiara soddisfatto il Rettore Aurelio Tommasetti – Prima d’inaugurare questa struttura, avevamo puntato su Cuba e sull’enorme valenza scientifica delle nostre iniziative, ottenendo un successo a livello internazionale con i progetti presentati dagli esperti CUGRI per la prevenzione dei grandi rischi”.
Il Prof. Paolo Villani, Direttore del centro scientifico, precisa che “il CUGRI esiste dalla metà degli anni ’80 su idea del fondatore Prof. Vincenzo Marone, e anche la data scelta per l’inaugurazione, il 17 febbraio, non a caso ricorre nell’anniversario della sua morte”. Villani spiega poi la funzione dei lavori prodotti e gl’intenti del nuovo Centro universitario: “questo Ente trasferisce le proprie competenze accademiche agli organi istituzionali attraverso linee guida, facendo da ponte tra l’Accademia e l’applicazione concreta della progettazione sul territorio”. Molto commovente, inoltre, il dono simbolico offerto alla moglie del Prof. Marone: il fascio di fiori consegnatole è un tributo ai grandi meriti dell’illustre studioso.
Non potevano mancare, naturalmente, l’ex Rettore Raimondo Pasquino, che ha speso parole d’orgoglio per i successi degli esperti CUGRI, e il Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri Armando Zambrano, che assieme al Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Salerno Michele Brigante ha concluso l’incontro preliminare. “Oggi cerchiamo di tenere sotto controllo l’attività del Vesuvio e dei Campi Flegrei, ma la priorità del Paese è affrontare l’emergenza di rischio idrogeologico con un Piano adeguato”. L’ammonimento, chiaro e conciso, delinea una situazione territoriale che necessita di rapidi interventi. “Abbiamo conferito anche con Hollande, ottenendo la firma di Letta per definire ed ampliare i confini della zona rossa del Vesuvio: ora dobbiamo pretendere un atto di Governo”.