Può il mondo dell’informazione italiana auto-riprodursi e rigenerarsi in una nuova dimensione web? Può. CuboLibri ne è la prova più tangibile
COME NASCE CUBOLIBRI. C’era una volta un Amazon ante litteram: era Biblet, l’ebookreader prodotto da Telecom, che tramite la connessione gratuita 3G ed un’ottima copertura del territorio (fornita dalla rete Tim), permetteva di acquistare gli ebook in mobilità direttamente dal device collegandosi all’apposito store online ovviamente denominato Biblet Store. Dal 2010, la nota azienda di telecomunicazioni ha monitorato l’andamento degli acquisti online, e – dopo aver appurato che non poteva trarne grossi benefici – l’ha rilanciato nel 2012 con un nome italiano, CuboLibri appunto, che ora si avvale dei suoi “gemelli” CuboVision e CuboMusica.
CUBO E LIBRI. Il Cubo è l’ecosistema di Telecom Italia pensato per proporre contenuti digitali d’avanguardia. Inizialmente fu lanciato CuboVision: un apparecchio a forma appunto di cubo, tecnicamente chiamato set top box, che permetteva di scaricare contenuti multimediali non dal satellite (come con Sky) né dal digitale terrestre (come Mediaset Premium), ma attraverso la connessione alla rete, in particolare attraverso la propria linea ADSL Telecom Italia. Il sistema ha poi avuto “i suoi errori di gioventù” (come precisato dal l’AD Marco Patuano) e si è trasformato in una semplice app con portale web (www.cubovision.it). A CuboVision si è poi affiancato CuboMusica e, successivamente, è approdato al mondo dei libri.
COME FUNZIONA CUBOLIBRI. A discapito dello scarso successo ottenuto, CuboLibri sembra avere diversi risvolti interessanti nella sua ideazione. Innanzitutto, giacché il mercato di Amazon e Kobo si fa sempre più prorompente, questa nuova piattaforma ha puntato principalmente sui quotidiani e riviste online, come recita lo slogan: “News & Mags”. Su CuboLibri, è ovvio, si possono ugualmente acquistare tantissimi ebooks di tutte case editrici su territorio italiano, ma l’attenzione è maggiormente rivolta verso quotidiani e riviste nazionali come Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Messaggero, La Gazzetta dello Sport, Il Mattino, Gioia, Io Donna, Gente, Grazia e chi più ne ha ne metta. Ovviamente, per leggerli si può acquistare il Biblet reader o scaricare l’app per tablet e smartphones.
NUOVI PUNTI DI FORZA. CuboLibri si propone come piattaforma di supporto ai tradizionali canali dell’informazione e si orienta dunque verso un intrattenimento leggero, che abbraccia il mondo dei media fino ad arrivare ai più disparati prodotti ebook (più o meno famosi). In questo, dunque, si differenzia da altre piattaforme come Scribd e Kobo, che sono più complete ma puntano tutto sui libri (liberamente consultabili/acquistabili, ma non prettamente italiani), proponendo un’alternativa alle tradizionali letture cartacee. Un’idea che potrebbe avere risvolti interessanti, soprattutto se consideriamo che questa piattaforma rafforza le produzioni mediatiche made in Italy (con l’ausilio, ovviamente, di CuboVision – Mtv, Rai, cinema – e CuboMusica – sempre aggiornato con le ultime hit nostrane).
IL SALTO. Quello che manca a CuboLibri è solo un efficace “salto di qualità”: le diverse piattaforme sono vivaci e interattive, ma scarsamente pubblicizzate o conosciute. Certo, se la Telecom decidesse di fare sul serio potrebbe monopolizzare l’informazione digitale italiana. Ma, intanto, ci accontentiamo del passaggio dal rosso al verde pistacchio…
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