Crescent: riprendono, dopo 18 mesi di fermo, i lavori dell’opera architettonica più contestata della città di Salerno, progettata dall’architetto catalano Bofill
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Il Comune di Salerno ha dato il via libera per la ripresa dei lavori del tanto discusso Crescent, l’opera architettonica a forma di mezzaluna che giace inerme, da ormai 18 mesi, sulla spiaggia di Santa Teresa.
Dalla posa delle “prima pietra” il Crescent non ha avuto una storia facile. A contestarne la realizzazione sono stati comitati cittadini e associazioni ambientaliste come Italia Nostra e Comitato No Crescent, che sin dal 2009 ne hanno fatto una vera e propria crociata.
Ad aggiungersi all’impatto ambientale causato dall’enorme complesso edilizio sul suolo protetto da vincolo paesistico, sono le accuse di aver “aggirato volontariamente le procedure tecniche” per accelerare la realizzazione dei lavori, di cui hanno dovuto rispondere negli anni l’ex Sindaco Vincenzo De Luca, i componenti della giunta comunale, amministratori e funzionari pubblici.
Dopo il sequestro avvenuto più di un anno fa, un lungo iter concluso con la Soprintendenza ha fatto sì che riprendessero i lavori del Crescent. Il progetto originario è stato adattato alle alle prescrizioni imposte dall’ex timoniere dell’ente di via Tasso, Gennaro Miccio.
La società dei fratelli Elio ed Eugenio Rainone, presenterà l’istanza di dissequestro ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Salerno, che martedì prossimo terrà l’ennesima udienza sull’inchiesta ancora in corso.
Secondo quanto stabilito dal Comune di Salerno, gli operai della Crescent srl non potranno tornare al lavoro per ultimare il progetto sul mare: per farlo è necessario che la Procura dia l’assenso alla rimozione dei sigilli che furono posti nel novembre del 2013.
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