Cottovietri sarà presente al Cersaie nella Hall 22, Stand A120: intanto è già ispirazione artistica con i selfeet
[ADS1]A volte è sufficiente scegliere una prospettiva insolita per perdersi nella bellezza. Prosegue in quest’ottica la ricerca di Cottovietri che torna al Cersaie, il Salone Internazionale della ceramica (qui il sito ufficiale!) per l’architettura e dell’arredobagno (dal 26 al 30 Settembre a Bologna) con la mattonella social.
Attraverso i 15 scatti che compongono il nuovo catalogo C+, il materiale ultramoderno ideato dall’azienda, Cottovietri sposa in pieno il progetto “I Have this Thing with Floors” (quando cammino non posso fare a meno di guardare il pavimento) il vivace quanto originale account instagram (che conta più di 600 mila followers) dedicato ai pavimenti più belli e creativi del mondo.
Un format semplice ma vincente
Tutte le foto vengono sempre scattate dall’alto e includono nell’inquadratura soggettiva solamente i piedi del fotografo/a mentre si trova su superfici decorate, così belle da diventare opere d’arte. Niente duck face, la foto è anonima, e viene concesso di immortalare solo le scarpe, protagoniste insieme ai pavimenti più cool dei selfie che per l’occasione diventano “Selfeet”.
Così viene immortalato anche il C+, foto verso il basso che raccontano una giornata di lavoro (#relationship), un incontro amoroso (#meandyou), una pausa lettura (#bookshop), un aperitivo (#tequila), mentre quell’hashtag introduce tutti gli appassionati del genere in una stessa gallery.
La frase è anche un invito a lasciarsi coinvolgere e ispirare da mosaici, piastrelle o qualsiasi altro tipo di pavimento decorato in maniera particolare e a mostrare con un tag la meraviglia di alcune superfici, che troppo spesso si calpestano senza la giusta attenzione.
In vetrina anche un altro concetto base fondamentale per Cottovietri: l’imperfezione intesa come unicità. «La mattonella acquista valore se non è prodotta in serie e se, nel suo essere differente l’una dall’altra, si fa notare per una “cicatrice” di cottura o un “graffio” di colore» – spiega il direttore commerciale Antonio Senatore. In questo modo i difetti si fanno simbolo dell’evoluzione e dell’unicità del prodotto, divenendo elementi narrativi. Così l’imperfezione, sinonimo di reale, naturale, inevitabile, diviene un valore da ricercare, una qualità che equivale a progettare qualcosa che sia capace di invecchiare.
Il tutto nei nuovi formati e colori C+, novità assoluta nel mondo della ceramica.
Capace di soddisfare sia le diverse esigenze di gusto e di stile che la volontà di utilizzare “il cotto” anche in quegli spazi notoriamente soggetti ad un’intensa frequentazione, C+ incuriosisce, colpisce e convince perché essenzialmente riesce, per la prima volta, a coniugare tradizione e innovazione. Un matrimonio tra passato e presente che asseconda le continue evoluzioni nell’architettura. L’idea è che, per prestazioni e caratteristiche, si offra a tutte le soluzioni di rivestimento, sia per interni che per esterni, spaziando dall’edilizia pubblica all’abitazione privata. Da Madrid a Parigi, da Zurigo Tokio, ad apprezzarlo per primi sono stati numerosi brand di fama internazionale che hanno scelto questo tipo di materiale per le loro boutique.
Il segreto di C+ È la lungimiranza dell’azienda che, artefice di un nuovo modo di interpretare il “cotto fatto a mano”, ha tentato ed è riuscita ad andare oltre i canoni, sperimentando senza dimenticare. Uno speciale impasto, coperto da smalti tecnici fusi dalle alte temperature, conferisce un aspetto riconoscibile ed una particolare setosità al tatto, uniti a caratteristiche tecniche elevatissime. Un materiale ricercato, ma anche estremamente resistente al calpestio, agli acidi, agli sbalzi termici, alle abrasioni, ingelivo e in assorbente. Ne conseguono prerogative estetiche finora ottenibili solo su bicotture a temperature più basse.
Una soluzione ideale per tutti quei luoghi dove temperamento e praticità hanno finalmente la stessa possibilità di esprimersi.
[ADS2]