A pochi giorni dall’inaugurazione del Centro Commerciale Le Cotoniere, il piano viabilità sembra essere un flop: registrati disagi e traffico nel quartiere Fratte
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Il clima festoso e ricco di buoni auspici che solo due giorni fa aleggiava durante l’inaugurazione del centro commerciale “Le Cotoniere”, sta già cedendo il posto al disagio e al caos.
Sembra essere, infatti, un totale fallimento – come riporta il quotidiano la Città oggi in edicola – il piano viabilità previsto per la realizzazione dell’imponente centro commerciale sorto nel (tristemente celebre) quartiere di Fratte.
Il quartiere, rinomato sia per l’estenuante battaglia portata avanti negli ultimi anni per la delocalizzazione delle Fonderie, sia per essere una delle poche zone – fino a qualche giorno fa – non toccate dalla magia delle Luci d’artista, sembra essere infatti stato assalito da un’orda barbarica.
L’ampio parcheggio delle Cotoniere ha esaurito subito i posti e il traffico, già normalmente piaga di questa zona della città, si è accentuato fino a creare chilometriche code a partire dalla tangenziale e dal raccordo Salerno-Avellino.
Le Cotoniere: un sogno a doppio taglio
“Il centro commerciale a due passi dalla città”. Così si legge sul sito ufficiale. E, infatti, a “Le Cotoniere” non manca nulla: 2700 parcheggi per le auto, più di 90 negozi, un ipermercato, posti di lavoro e soprattutto riveste l’importante ruolo di “progetto di riqualificazione dell’area di Fratte”.
Eppure, dov’è il problema? Perché, nonostante sia stato ufficialmente realizzato quello che l’imprenditore Lettieri definiva “un sogno”, lo scontento già aleggia per la città a soli pochi giorni dall’inaugurazione?
Presto detto.
I 31.700 mq della struttura, sviluppata su tre piani, sorgono all’interno della città, in una zona di raccordo e in più archeologica. Un vantaggio, certamente, per i cittadini che non devono transumare fino alla periferia per fare qualche acquisto, ma a doppio taglio.
I residenti della zona, che per anni si sono sentiti abbandonati dal disinteresse nella questione delle Fonderie, si sentono nuovamente messi da parte. Stavolta a schiacciarli, è il peso del consumismo estremo e del fare “le cose in grande”.
La struttura del centro Le Cotoniere, per quanto rappresenti un passo in avanti per l’imprenditoria, è totalmente priva di pregio architettonico e sembra essere una tacca in più sulla cintura della politica dei grandi numeri.
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