La Capitaneria di Porto di Salerno ha sequestrato in Costiera Amalfitana la “Primula Rossa” per pesca illegale di “tonno rosso”
[ads1]
Al termine di una complessa attività di polizia marittima, già iniziata alle prime ore dell’alba del giorno 06 novembre del corrente mese, al fine di contrastare il ben noto fenomeno della pesca sportiva, sia relativa al quantitativo massimo di pescato giornaliero consentito dalla normativa in vigore e sia inerente la pesca illegale degli esemplari giovanili di “Tonno Rosso”, attività, quest’ultima, posta in essere, di fatto, da alcuni pescatori sportivi, nonché dai pescatori professionisti.
Tale tipologia di pesca è particolarmente sostenuta in questo periodo dell’anno, specie in Costiera Amalfitana, in quanto area rientrante tra le rotte migratorie dei banchi di pesce. E proprio per queste ragioni, numerosi pescatori, di consueto, si accaniscono nella cattura di giovani esemplari di tonno rosso, così impedendone il raggiungimento dello stadio adulto, con gravi ripercussioni sullo sviluppo della specie. Per tali motivi, in questo periodo dell’anno viene intensificata la vigilanza di polizia marittima sia a terra che a mare onde contrastare la pesca illegale al “tonno rosso” allo stadio giovanile. Difatti, tale illecita attività – pesca oltre il quantitativo consentito e quella del novellame di tonno rosso e non solo -, peraltro, praticata sia a livello locale che in ambito nazionale, rientra, anche se in minima parte, tra quelle che quotidianamente provocano il depauperamento degli stock ittici, creando distorsioni nella concorrenza, e ponendo in una condizione di svantaggio i pescatori onesti.
Ad oggi, infatti, sono stati deferiti alla competente A.G., da parte del personale della Capitaneria di porto di Salerno, unitamente a tutto il personale dei Comandi periferici della Costiera Amalfitana, nr. 3 soggetti identificati, per le violazioni di cui agli artt. 7 e 8 del D.Ivo 04/2012, svolta, con non poche difficoltà, in considerazione dell’estrema prudenza e abilità dei pescatori di frodo che abilmente occultano il pescato nelle acque prospicienti a tutti porti/approdi della Costiera per poi recuperarlo nelle ore notturne, in modo da sfuggire ai controlli, avvalendosi anche di vere e proprie vedette che segnalano ogni movimento ai pescatori di frodo. Al riguardo, si precisa, inoltre, che reiteratamente sono soliti rinchiudere il pescato in sacchetti/reti per poi affondarlo, lasciando in superficie solo un piccolo segnale e/o occultandolo nelle numerose insenature/anfratti della Costiera Amalfitana, accessibili solo via mare.
Proprio per evitare diversivi controlli posti in essere dai pescatori di frodo, finalizzati ad eludere i controlli dei militari (mediante utilizzo di vedette in bicicletta ecc). Ieri notte i militari della Capitaneria di porto, unitamente a personale degli uffici dipendenti della Costiera Amalfitana, a seguito di un ennesimo blitz, che ha visto i militari utilizzare le stesse tecniche dei pescatori di frodo, ovvero, mediante operazioni di appiattimento ed utilizzo di vedette, nonché personale nascoste lungo tutti gli anfratti della Costiera Amalfitana, anche a mezzo di personale subacqueo che segnalava tutti gli spostamenti dei pescatori, ha consentito di fatto la cattura della cd. “primula rossa” dei pescatori di frodo M.L., che alla vista dei militari subito hanno esclamato «mi avete preso ho i tonni nel cofano» senza opporre resistenza. Tale personaggio era sfuggito a numerosi controlli posti in essere dai militari della Guardia Costiera, almeno negli ultimi 10 anni mai fermato con in prodotto illegale.
A tal riguardo si precisa che lo stesso deteneva, nr. 30 esemplari di tonno rosso “Thunnus Thynnu”, allo stato giovanile di circa 1 kilo cadauno della lunghezza massima di circa 30 cm per un totale di circa 30 kg, il pescato si presentava senza la testa ed eviscerato.
[ads2]