A Ravello, in Costiera Amalfitana, il giorno 21 agosto alle ore 17:00, si terrà una manifestazione di protesta contro maltrattamento animali
Gli animalisti della Costiera Amalfitana si mobilitano per la protezione degli animali randagi e degli asinelli sfruttati. Troppa inciviltà, insensibilità e crudeltà nei confronti di esseri deboli e incapace di difendersi.
Le proteste e le segnalazioni sono partite dai cittadini delle località costiere, che hanno avvistato animali randagi morti, principalmente gatti, vittime di avvelenamento.
Alla manifestazione contro il maltrattamento degli animali parteciperà anche Don Angelo Mansi, il parroco di Ravello che ha chiesto l’intervento del Sindaco della località costiera per combattere il fenomeno e punire severamente gli autori di tali crimini.
Come sosteneva Mahátma Gándhí, “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale possono essere valutati dal modo in cui vengono trattati i suoi animali”, mentre invece nelle nostre località si continua a mostrare mancanza di rispetto per l’ecosistema che ci ospita.
Altra brutalità è rappresentato dallo sfruttamento degli asinelli, costretti secondo una vecchia usanza delle località della Costiera amalfitana e sorrentina, al trasporto di materiale di tutti i tipi persino edile, percorrendo con carichi notevoli tratti sotto i 40° del sole estivo, andando su e giù per le scale.
A segnalare e soprattutto denunciare questo fenomeno conseguente a mentalità retrograda e animo crudele privo di buon senso, sono stati soprattutto frequentatori e turisti della “Divina” che hanno messo a conoscenza la Polizia Municipale.
Non c’è allora da meravigliarsi se episodi, come la morte del cavallo stramazzato al suolo a causa del caldo eccessivo nel Parco della Reggia di Caserta si verifichi ancora ai tempi d’oggi con la possibilità di utilizzare tecniche alternative come il controllo delle nascite previsto dalla legge regionale e tecnologie alternative di ultima generazione.
A prevalere è purtroppo ancora una volta l’egocentrismo dell’uomo e l’individualismo che miete vittime tra i più deboli, noncurante dell’unità ecologica in cui vive.
Inoltre è necessario ricordare che il maltrattamento degli animali e oggetto di diritto penale, il cui testo di legge prevede:
“1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro. 2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”