La Corte dei Conti interviene ancora sull’Amministrazione Cirielli/Iannone. “Non è una sorpresa”, il commento del Capogruppo PD Coscia
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Con una nota recapitata alla Provincia nei giorni scorsi, la Corte dei Conti interviene ancora sui rendiconti 2012 e 2013, sulle spese per il personale e altro ancora nell’iter avviato già alcuni mesi or sono. La comunicazione appalesa una insoddisfazione di fondo della Corte sulle motivazioni che la passata amministrazione ha fornito in risposta ai rilievi mossi sui punti controversi della tardiva approvazione dei Rendiconti 2012 e 2013, la verifica sulla salvaguardia degli equilibri di Bilancio, sui flussi di cassa, sulle spese del personale, sui debiti fuori bilancio sulla tempestività dei pagamenti.
Ora toccherà all’Amministrazione Canfora fornire ulteriori chiarimenti, naturalmente consultando e ascoltando la struttura tecnica della Provincia. Infatti, oltre alla situazione finanziaria contingente, l’attuale amministrazione deve far fronte alle conseguenze di una gestione provinciale non rispettosa delle regole, come conferma la stessa Corte.
“Per noi non è una sorpresa – afferma il Capogruppo PD Giovanni Coscia – che la Corte dei Conti insista nei propri rilievi. Io stesso, nella passata consiliatura, ebbi modo di richiamare l’Amministrazione prima Cirielli e poi Iannone, su numerose lacune e incongruenze di entità macroscopica. Nessuno mi diede ascolto, eppure era evidente che, solo a titolo esemplificativo, fare ricorso a centinaia e centinaia di incarichi legali nel 2013, mentre l’Ente era ed è dotato di un proprio Ufficio Legale, non era proprio “corretto”, per usare un eufemismo. E così per la spesa del personale, che nel 2013 e nel 2014 non rispettava i limiti dettati dal Decreto Legge 78/2010.”
“Ad ogni modo – conclude il Capogruppo Coscia – provvederemo a fornire ogni chiarimento e documentazione, nel segno della corretta continuità amministrativa, perché, fatte salve le responsabilità personali anche dal punto di vista del danno erariale, la Provincia in quanto tale non subisca un danno ulteriore.”
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