Settore del turismo in crisi per l’estate 2020: il Coronavirus si scontra anche con la Costiera Amalfitana. Il messaggio di speranza degli albergatori
Se la speranza è l’ultima a morire.. la Costiera Amalfitana se ne fa rappresentante. L‘emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus ha colpito diversi settori, in particolare quello economico. L’avvicinarsi dell‘estate 2020 in tutta la Provincia di Salerno fatica ad immaginarsi eppure c’è chi non è proprio disposto a rinunciarvi. Si tratta di numerosi albergatori della Costiera Amalfitana che si fanno portavoce di numerose istanze da parte dei tanti appartenenti al settore turistico.
Tra tutti, spiccano i messaggi di speranza dei proprietari dell’Hotel San Pietro, situato nella suggestiva Positano. Proprio nella giornata di oggi, i titolari non perdono la voglia di esprimersi in merito alle bellezze della Costiera Amalfitana e in merito scrivono:
“Oggi è la giornata nazionale della Liberazione che celebra la liberazione italiana dalla tirannia nazista. Nulla dimostra l’estasi della libertà meglio di questa capsula di delfini avvistata che si sfugge oggi dalla costa Sorrento. Gli italiani rilasciati dai confini delle loro case questo 4 maggio saranno probabilmente una cosa del genere.”
Altri hotel non perdono l’occasione di scendere in primo campo, dimostrando concretezza e disponibilità durante la pandemia. Parliamo dell’hotel Santa Caterina di Amalfi che annuncia:
“Siamo orgogliosi di unire le forze con altri quattro hotel Amalfi per aiutare nella lotta contro la pandemia #Covid-19, promettendo sostegno ad una campagna di raccolta fondi per trovare una cura. Sono stati creati 10 buoni da ogni hotel, con pochi ancora rimasti. Sono disponibili per l’acquisto per 5000 E. Il 100 % della donazione va all’Istituto Nazionale Tumori IRCS ” Fondazione G Pascale.”
A prendere la parola non è solo chi del turismo ne fa la propria vita quotidiana, ma anche Luigi Schiavo di Confrindustria Alberghi e Turismo che afferma: “Certo bisogna cominciare a muoversi, scrollarsi di dosso questa situazione e dare segnali di vitalità. Non credo che prima di giugno, se il contagio dovesse seguire questo trend, si possa ripartire. Ci vorrà sicuramente molta attenzione. Qualche struttura ricettiva probabilmente non aprirà. Ed è comprensibile perché dovremo limitarci a un turismo di prossimità in quanto gli stranieri, che sono i nostri principali clienti, non potranno muoversi. La crisi poi ha toccato tanti strati della popolazione e credo che non ci sarà una grande richiesta. Come Confindustria siamo riusciti a creare una fase di confronto e auspichiamo una buona sinergia con gli enti locali. Abbiamo prospettato la piena disponibilità degli alberghi ad allungare la stagione turistica fino a dicembre ma va fatto in maniera programmata e seria”.