Home Politica Convention di Italia Futura: La Campania verso la Terza Repubblica

Convention di Italia Futura: La Campania verso la Terza Repubblica

0
Convention di Italia Futura: La Campania verso la Terza Repubblica
http://www.flickr.com/photos/90109945@N04/8228007936/sizes/m/in/set-72157632125678912/

Si è tenuto ieri, in un Teatro Mediterraneo gremito, alla Mostra d’Oltremare a Napoli, il battesimo campano del movimento Italia Futura del presidente Luca Cordero di Montezemolo e del manifesto “ Verso la Terza Repubblica”.

Gli interventi di Carlo Pontecorvo (Presidente di Italia Futura Campania), Antimo Cesaro (Coordinatore regionale Italia Futura Campania), Andrea Olivero (Presidente nazionale ACLI) Lorenzo Dellai (Presidente della provincia di Trento) e Vincenzo Spadafora (Garante dell’authority per l’infanzia e l’adolescenza), hanno ribadito quanto manifestato nell’incontro del 17 novembre tenutosi a Roma.

Valori etici, morali e meritocratici, una politica di insieme che esprima un nuovo linguaggio, diritti e doveri espressi nella nostra Costituzione. Si evince, dalle parole dei suoi rappresentanti, quanto sia forte e preminente l’idea di condividere e far crescere ancor di più un movimento, non un partito, che sia civico, liberale, popolare e riformista in prossimità delle elezioni di marzo 2013, soprattutto un movimento che sia un elemento di rottura con l’esperienza politica italiana.

Né moderati né centristi, ma innovatori e costruttori si definiscono gli uomini e le donne di Italia Futura.

 Luca Cordero di Montezemolo nel suo intervento a conclusione della Convention ha parlato del bisogno di responsabilità, coraggio di assumere decisioni, trasparenza; ciò che è mancato alla classe politica. Ha nuovamente riconosciuto meriti al prof. Mario Monti che ha “ridato credibilità all’Italia” e intraprendendo riforme, ha creato “ discontinuità in tutto con la precedente politica”. Ma ha anche auspicato che lo Stato faccia un passo indietro, alleggerisca la burocrazia e diminuisca la pressione fiscale favorendo i privati, la piccola e media impresa nella creazione di nuovo lavoro e occupazione, il vero problema dell’Italia.

Ha esortato alla partecipazione coloro che preferiscono stare in tribuna. “Non andando a votare non si risolvono i problemi del Paese”. Un rifiuto convinto, inoltre, a “deleghe in bianco a una classe dirigente politica che non ne merita più”. Il progetto prevede un completo distacco dai protagonisti della Seconda Repubblica: “La Terza Repubblica non può pensare di avere come protagonisti coloro che hanno contribuito a portare il Paese in queste condizioni”.

L’obiettivo è quello di “preparare persone competenti e credibili che vogliono dare e non ricevere”; di creare un movimento che offra una “politica nuova e riconciliante con i cittadini” attraverso un “grande movimento popolare per dare risposta a chi non ha riferimenti”, ribadendo quanto Italia Futura non ambisca ad essere inquadrato in un’area politica ma che sia “un movimento centrale rispetto ai problemi del Paese, dinamico e forza di cambiamento”, confermando ancora una volta di non voler presentare la propria candidatura, ma di agire per il bene del Paese.