Consuntivo 2017, all’esame della Corte dei Conti. Marchese: conti che non tornano, invieremo il rendiconto approvato dalla maggioranza alla Procura
Nota Stampa- «Pronti ad inviare tutto alla Procura Generale della Corte dei Conti».
Così Claudio Marchese, capogruppo di Pellezzano Libera, all’indomani dell’approvazione del Consuntivo 2017 avvenuta per mano della maggioranza in consiglio comunale.
«I conti non tornano – attacca Marchese – ci sono preoccupanti zone d’ombra e lacune nel documento di rendicontazione: votare in maniera favorevole questo Consuntivo è stato un atto di pura irresponsabilità, un gesto scellerato di chi non accetta di avere un piede nell’anticamera del dissesto, o quantomeno di essere al capezzale di una situazione finanziaria sull’orlo del default».
Il Consuntivo, attraverso i suoi numeri, dovrebbe rappresentare in maniera trasparente lo stato di salute finanziaria dell’ente, dirci come sono stati amministrati i soldi della comunità rispetto al quadro previsionale, come sono stati spesi ed in quale misura, qual è il livello di riscossione delle imposte, dei debiti fuori Bilancio e via via voce per voce in maniera analitica.
Mancano il Bilancio della Pellezzano Servizi (Anno 2017) che rappresenta una voce sostanziale del Bilancio comunale e la relazione del Revisore dei Conti, fatta pervenire al nostro gruppo solo tre giorni prima del consiglio comunale e non, come dice la norma, almeno 20 giorni prima.
Dal Consuntivo emergono molte incognite sul futuro finanziario del Comune. Esprimiamo forte preoccupazione sullo stato di salute dei conti, sull’ammontare dei debiti fuori Bilancio rispetto ai quali è necessario un approfondimento serio per capire se vi sono responsabilità dei singoli evitando, così, che a pagarli sia la comunità.
Per questi motivi, abbiamo espresso il nostro voto contrario riservandoci ogni azione, nei termini di legge, a tutela della comunità, da portare avanti nelle sedi competenti: una su tutte, la Corte dei Conti, organo terzo giudicante dello stato finanziario dell’ente.
Crediamo che non vi siano alternative: o si attuano misure politiche responsabili e giuste oppure si andrà incontro allo scioglimento del consiglio ed all’arrivo di un nuovo commissario: cosa che noi non ci auspichiamo.