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Consiglio comunale: prima seduta tra colpi di scena

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Consiglio comunale: prima seduta tra colpi di scena

Il primo Consiglio comunale per la nuova Amministrazione sarnese si presenta ricco d’imprevisti

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Giovedi 3 luglio a Sarno è avvenuto il primo Consiglio comunale della neo Amministrazione Canfora, chiuso in un susseguirsi di colpi di scena. I presupposti di un avvio regolare e lineare c’erano tutti, ma lungo il corso della serata a palazzo San Francesco sono stati rinvenuti non pochi problemi. Tutto sommato, i Consiglieri hanno cercato di seguire la propria linea di “non-belligeranza” auspicando la riuscita di un’Amministrazione formata da sinergie e non tensioni come la precedente.

Il Consiglio comunale si è aperto con l’inno nazionale alla presenza assoluta di tutti i Consiglieri, gli Assessori e un gran numero di civili che hanno preso parte alla prima assemblea pubblica dell’Amministrazione comunale. Il primo punto trattato è stato il deferimento dall’incarico del Consigliere Raimondo Milone che ha alcuni procedimenti penali pendenti da risolvere. Il Consigliere sospeso avrà 10 giorni di tempo dalla data del Consiglio comunale per risolvere tutte le procedure per rientrare in Consiglio, altrimenti sarà allontanato in via definitiva.

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In occasione dell’elezione del presidente del Consiglio comunale è scoppiato il primo dibattito, a causa di alcune dichiarazioni proclamate a mezzo stampa da parte del partito in carica sul presidente proposto dalla maggioranza. In conclusione, sarà Maria Rosaria Aliberti a coordinare le azioni dei Consiglieri comunali con 18 voti dei Consiglieri, 3 contrari e 2 astenuti.

In seguito è stato proclamata la cerimonia d’insediamento del sindaco con la consegna della fascia tricolore e il giuramento solenne. Sono stati proclamati gli Assessori che faranno da supporto al governo cittadino e sono stati convalidati i Consiglieri comunali sotto riconoscimento di tutta l’assemblea.

Al termine della seduta è avvenuto il colpo di scena: alcuni manifestanti sono entrati in aula e hanno accusato pubblicamente il sindaco Canfora di aver commesso atti di clientelismo politico al fine di raccogliere maggiori consensi elettorali in cambio di posti di lavoro in una ditta parastatale.