L’Orchestra da camera del Cilento e Vallo di Diano nella suggestiva piazza Michelangelo Pagano di Pisciotta, aderisce alla XII edizione dell’iniziativa “I concerti del lunedì”, fortemente voluti dall’Assessore al Turismo, Paola Cappuccio
Un repertorio che si muove tra il classico e il moderno: Mozart, famose arie di Giuseppe Verdi, canzone classica napoletana
Un nuovo appuntamento, ieri sera 14 luglio, con l’Orchestra da camera che, con pochi elementi, confeziona un altro spettacolo emozionante e di squisita ricercatezza. Pianoforte, violoncello, chitarra, mandolino, violino, flauto e oboe: sono gli unici strumenti che entrano in scena per un percorso che alterna brani solo strumentali ad altri che regalano le tre bellissime voci scelte per la serata del soprano Teresa D’Alessandro, del baritono Oreste D’Alessandro e della giovane Beatrice D’Alessandro.
Calma la pioggia che sta per avvicinarsi sulla piazza, tanto da interrompere il concerto nel bel mezzo di un’interpretazione commovente di “Core ‘ngrato” del soprano, la piccola serenata di Mozart (“Serenata in Do maggiore K525“) con cui attirano persone dispersi nei fitti vicoletti pisciottani. Si continua con Mozart, e dall’opera Le nozze di Figaro, Teresa D’Alessandro interpreta l’aria “Voi che sapete“; ed è così che cominciano ad aprirsi i cuori, per l’intensità espressiva del soprano. Segue il baritono Oreste che segna il passaggio a Verdi con un’aria tratta da La forza del destino, “Di Provenza in mare e il sol“. Una voce che rievoca i timbri del Cilento, stratificata e profonda, sintesi dei tanti “colori” che la voce cilentana è in grado di manifestare nel comunicare i tanti stati d’animo, spesso in contrasto tra loro. Si ritorna ancora a Mozart con un celebre brano, “Suonata per pianoforte k331” – meglio nota come “Marcia turca” – ricordano anche The Truman Show, film che l’ha resa popolare.
[ads2]
Si arriva alla canzone classica napoletana con un pubblico sempre più partecipe ed emozionato, perché l’emozione e la passione sono prima di tutto nei corpi, nelle menti e nelle voci dei musicisti dell’orchestra. In fondo non si può cantare Napoli se non c’è un’anima espressiva a farlo, e gli interpreti di questo spettacolo lo sono. “Torna a Surriento” (Teresa D’Alessandro), commovente. “Voce ‘e notte”, interpretata da Beatrice D’Alessandro, una voce che dolcemente colpisce la sensibilità del pubblico. Beatrice ha interiorizzato la sua performance a tal punto da esplodere con una delicatezza che sconvolge. Oreste D’Alessandro canta invece “Finesta vascia”, rievocando ricordi e sensazioni. Una bella carrellata di emozioni con tre voci che si differenziano tra loro, ognuna delle quali rende unica la propria interpretazione.
Teresa D’Alessandro saluta chi corre via per la pioggia, che si sperava non arrivasse mai, con “Core n’grato“, pezzo che ha segnato la fine del concerto. Sarebbe continuato in maniera davvero interessante, con l’alternarsi di musica classica, moderna e popolare, come: l’intermezzo della Cavalleria Rusticana di Mascagni, la Suite per orchestra di Johann Sebastian Bach meglio conosciuta come “Aria sulla quarta corda“, “Vaga luna che inargenti“, composizione vocale da camera di Vincenzo Bellini, l’Ave Verum Corpus di Mozart; e altri classici della canzone napoletana come “Era de Maggio“, “O sole mio“, “Funiculì funiculà“.
L’Orchestra dà appuntamento al 19 luglio presso Villa D’Agri, Potenza.