“Comunicare in Europa”: all’Unisa, questa mattina, 7 novembre, incontro di studio “Il linguaggio della crescita: dai documenti UE alle opportunità”
[ads2] Si è concluso, presso l’Aula “De Rosa”, il convegno “Il linguaggio della crescita: dai documenti UE alle opportunità”, primo appuntamento del ciclo d’incontri di studio “Comunicare in Europa” promosso dal Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione dell’Università di Salerno. L’iniziativa, ideata dalla prof.ssa Daniela Vellutino, ha l’obiettivo di avviare un confronto scientifico su come far conoscere e divulgare la terminologia dei documenti istituzionali dell’Unione Europea in modo da rendere maggiormente accessibili le opportunità concesse, e spesso poco sfruttate, dai fondi europei 2014-2015.
Il convegno è iniziato alle ore 10.00 con i saluti istituzionali del Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione, Annibale Elia, seguiti dalla introduzione al tema della prof.ssa Daniela Vellutino la quale ha sottolineato quanto sia importante, in un’ottica di crescita e miglioramento, il buon uso della terminologia istituzionale. I partecipanti sono stati invitati a condividere idee e contenuti in tempo reale usando su Twitter l’hashtag ufficiale dell’iniziativa: #UECE14.
L’incontro di studi è stato diviso in due sezioni complementari, la prima, di carattere teorico introduttivo, “Come nascono e sono gestiti i termini istituzionali” coordinata da Maria Teresa Zanola (Presidente Ass. I.Term e Realiter, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e la seconda, relativa agli strumenti operativi per realizzare trasparenza terminologica e conseguente avvicinamento col cittadino, “Come comunicare le opportunità della strategia Europa 2020” coordinata da Marco Esposito (giornalista de Il Mattino, economista)
Il primo intervento è stato quello di Italo Rubino, capo Dipartimento della DG Traduzione Lingua Italiana della Commissione, il quale ha parlato di multilinguismo in Unione Europea: 28 Stati, 24 lingue ufficiali e 5 lingue regionali riconosciute, un concetto che garantisce a ogni cittadino dell’Unione la possibilità di scrivere alle istituzioni europee in una delle lingue ufficiali e averne una risposta nella medesima lingua e che “Tutti i documenti ufficiali vengono redatti in tutte e 24 le lingue ufficiali dell’Unione, al fine di garantirne la comprensibilità”.
Prosegue Rodolfo Maslias, capo dell’Unità di Terminologia del Parlamento Europeo, spiegandoci nel dettaglio il complesso lavoro svolto dall’unità di coordinamento terminologico (TermCoord): attraverso la gestione costante dello IATE (Inter-Active Terminology for Europe, la banca dati terminologica interistituzionale dell’UE), TermCoord “Aumenta nei traduttori la consapevolezza dell’importanza dell’uso della terminologia giusta, in termino qualitas”.
L’ultimo intervento della prima fase dei lavori è quello di Mara Giua, appartenente al Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del Governo italiano, la quale illustra OpenCoesione, “Un’iniziativa di open government volta ad aumentare la trasparenza nell’uso delle risorse pubbliche delle politiche di coesione, vengono pubblicati dati sullo stato di avanzamento di ogni progetto e il cittadino viene guidato nella lettura delle informazioni”. Il ruolo della comunicazione diviene sempre più importante: i concetti devono essere espressi con chiarezza e il gergo specialistico deve essere esplicitato con parole comuni, soprattutto quando il pubblico di riferimento non è costituito da addetti ai lavori.
La seconda sessione di “Comunicare in Europa” si apre con l’intervento di Licia Corbolante, terminologa e curatrice del blog terminologiaetc.it. La Corbolante inizia con il concetto della “Maledizione della conoscenza”, ossia “La difficoltà d’immaginare che gli altri non sappiano ciò che conosciamo bene”. Di conseguenza spesso vengono creati testi e documenti poco comprensibili: “Manifestazioni tipiche sono informazioni e riferimenti dati per scontati, l’uso di astrazioni familiari e abituali per chi scrive, ma non per i lettori meno esperti, e gergo, abbreviazioni, acronimi e terminologia da addetti ai lavori, senza definizioni o spiegazioni”.
Continua Maria Pia Montoro, web content manager per Intrasoft International, spiegando il “dietro le quinte” e quali scelte terminologiche vengono fatte prima di tradurre a noi “comuni mortali” un documento ufficiale della Commissione Europea: si tratta di vere e proprie operazioni da “make up artist” volte a rendere chiaro e comprensibile il linguaggio istituzionale.
Interviene poi Mirko Pallera, co-founder di Ninja Marketing: “Dietro il fumo e il misticismo di alcuni termini si nasconde sempre una forma di potere, non puoi sapere come usare i fondi EU se non ti rivolgi a un mediatore specializzato”.
Chiude la conferenza il giornalista de Il Roma e vicesegretario del Sindacato Giornalisti Campania, Claudio Silvestri, il quale spiega quanto siano necessari giornalisti specializzati, in grado di “Comunicare l’Europa al cittadino” e di rendere comprensibili a tutti argomenti di vitale importanza, nel nome del principio “Più giornalismo uguale più democrazia”.