Un fenomeno spesso sottovalutato, ma che merita grande attenzione
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi venerdì 15 novembre presso il Palazzo di Città, è stata presentata la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Ferma il Bullo” promossa da Mentoring USA – Italia Onlus e Comune di Salerno per contrastare il bullismo, un problema che tocca 1 ragazzo su 3. La campagna parte proprio dalla consapevolezza di questo fenomeno in continua ascesa e dalla difficoltà di contenere il numero di ragazzi bulli.
L’obiettivo è l’apertura di programmi Mentoring nelle scuole di Salerno e provincia per arginare una nuova forma di devianza, propria dei giovani, che necessita di grande attenzione. L’intento è quello di ridurre e arginare il fenomeno nelle scuole che saranno coinvolte e la sensibilizzazione delle Istituzioni e della Comunità. Nell’ambito della campagna “Ferma il Bullo” di Mentoring USA – Italia onlus, curata dall’agenzia “MAKE SO”, è prevista una lotteria di beneficenza e saranno distribuiti dei salvadanai per una raccolta fondi presso gli esercenti di Salerno e provincia che recheranno sulle proprie vetrine l’adesivo indicativo della campagna.
La campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Ferma il Bullo” di Mentoring USA – Italia Onlus, nasce dall’esigenza di prevenire e contrastare la dispersione scolastica causa di piaghe sociali tra cui il bullismo, un allarmante fenomeno in ascesa tra i giovani. L’obiettivo è quello di sensibilizzare la Comunità, diffondere socialità e cultura, contrastare ignoranza e pregiudizi e arginare la tendenza alla prevaricazione e alla prepotenza per migliorare la crescita dei nostri Ragazzi e frenare la crescente esclusione sociale.
Il Progetto prevede:
– firma del Protocollo d’intesa in occasione di una conferenza stampa di presentazione del progetto e dello spot sociale;
– inaugurazione delle aree messe a disposizione dal Comune di Salerno;
– coinvolgimento delle Scuole durante gli Eventi legati alla campagna sociale;
– inaugurazione dei Programmi Mentoring nelle Scuole individuate.
Il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca ha salutato con soddisfazione l’avvio di questo progetto “di grande interesse per la comunità, che parte dalla presa di coscienza di due serie problematiche, che possono essere affrontate solo se si muovono insieme tutte le istituzioni: il fenomeno della dispersione scolastica e la sempre maggiore difficoltà di mantenere la sicurezza nelle aree urbane.
Viviamo un periodo di crisi del principio di autorità; e questo accade nelle famiglie, nella società, nelle istituzioni, persino nelle scuole, sempre più spesso ridotte a vere e proprie giungle dove il corpo docente non è più in grado di esercitare il proprio ruolo. E’ evidente che un percorso di contrasto ai fenomeni di devianza debba partire dalle famiglie ma, spesso a causa di condizioni di disagio e povertà, in altri casi per le mancanze dei genitori, non si è in grado di trasmettere ai giovani i valori fondanti della convivenza civile e del rispetto dell’altro, in particolare delle fasce deboli. Questi valori non possono certo essere appresi attraverso i media, che da decenni propongono un modello di arricchimento e di “carrierismo” che non può che creare una società debole. E negli anni scorsi non si è data la giusta attenzione al fenomeno della mercificazione del corpo femminile, pur al cospetto di episodi agghiaccianti di cui tutti siamo responsabili. Una sola voce si è levata, in questi ultimi mesi, a difesa dei veri valori, ed è quella di Papa Francesco.
Infine, il problema della violenza. Le campagne di sensibilizzazione sono fondamentali, come fondamentale è segnalare gli episodi di bullismo. Ad un certo punto, però, la violenza va affrontata con rigore: e questo è compito delle Forze dell’Ordine, il cui obiettivo resta quello di garantire serenità di vita ai giovani e alle loro famiglie. Non possiamo più accettare, ad esempio, episodi di cyberbullismo, uno dei fenomeni dilaganti e più devastanti degli ultimi tempi, episodi che spesso hanno portato a suicidi. Gli strumenti informatici, da fonte di arricchimento culturale, troppo spesso diventano strumenti di imbarbarimento. Da questo punto di vista, l’anonimato è una spinta all’irresponsabilità: e questo non può essere consentito, perché la libertà è inscindibile dal principio di responsabilità. Se non si parte da questo presupposto, non è possibile alcuna convivenza civile”.