<<Una legge cucita addosso ai privati, ignorando completamente la volontà popolare di 27 milioni di cittadini>> i comitati per l’acqua pubblica della Campania così definiscono la legge regionale di riordino del servizio idrico che a breve sarà discussa al consiglio regionale.
Si tratta di 36 articoli che apporteranno una radicale trasformazione del sistema idrico regionale: il territorio sarà suddiviso in 3 ambiti (ATO) rispetto ai 4 precedenti, si introdurrà un coordinatore al’interno di ogni ambito territoriale e nascerà un’agenzia regionale per le acque (ARCA). Il problema, secondo i comitati, consiste che raggruppando un numero maggiore di comuni in territori sempre più vasti, il potere dei privati aumenterà a dismisura assurgendo al ruolo di coordinatori delimitando di fatto quello dei vari enti pubblici. Tutto ciò a scapito degli utenti che dovrebbero affrontare un forte aggravio delle tariffe.
Contro la legge è stata organizzata anche una raccolta firme sul web :
<<Chiediamo alla Regione Campania di modificare il disegno di legge a favore della privatizzazione dell’acqua in Campania, nel rispetto dei referendum del 2011. Ai sensi dell’art. 16 della Statuto della Regione Campania i sottoscritti e i Comitati per l’acqua pubblica chiedono di costituire congiuntamente una Commissione d’Inchiesta Partecipata sul Diritto all’Acqua, per indagare: sul mancato rispetto in Campania dei referendum del giugno 2011; sui disastri e gli sprechi delle privatizzazioni; sugli aumenti tariffari indiscriminati; sulle ecomafie dell’acqua.
Della Commissione dovranno far parte rappresentanti delle Istituzioni e dei Comitati cittadini in difesa dell’acqua.
Si chiede, altresì, l’approvazione della legge regionale che, in applicazione delle disposizioni statutarie, consenta di attuare i referendum.>>http://www.change.org/it/petizioni/regione-campania-da-una-legge-a-favore-delle-lobby-a-una-legge-al-servizio-dei-cittadini