Home Attualità Cos’è e come funziona la cessione del quinto

Cos’è e come funziona la cessione del quinto

0
Cos’è e come funziona la cessione del quinto

La cessione del quinto dello stipendio e la cessione del quinto della pensione sono due forme di prestito non finalizzato la cui durata può andare da un minimo di 2 a un massimo di 10 anni

Come funziona la cessione del quinto? La restituzione della liquidità ottenuta viene effettuata attraverso rate mensili che non possono superare il 20% dello stipendio o della pensione che si percepisce: un quinto, appunto. Il rimborso avviene con una trattenuta alla fonte, sulla busta paga da parte del datore di lavoro o sulla pensione da parte dell’ente pensionistico. Questo vuol dire che non ci si deve preoccupare di provvedere ogni mese al pagamento in prima persona.

A chi è concessa la cessione del quinto

Non tutte le categorie, però, hanno la possibilità di richiedere e ottenere la cessione del quinto: essa, infatti, è disponibile solo per i pensionati che hanno una pensione di importo minimo a quello indicato per legge e per i lavoratori dipendenti che hanno un contratto a tempo indeterminato. Il prestito, quindi, può essere concesso sia ai dipendenti privati (il cui datore di lavoro è una sas, una snc, una srl o una spa) sia ai dipendenti di aziende pubbliche o a partecipazione statale.

Le soluzioni di convieneonline.it

Convieneonline.it è il sito web di riferimento quando si deve richiedere una cessione del quinto o una polizza assicurativa, come per esempio l’assicurazione RC per dirigenti e amministratori. Già dal nome si può intuire qual è la caratteristica peculiare del sito: la convenienza. Ciò è possibile in virtù della rimozione degli intermediari, grazie a cui si può beneficiare di un consistente risparmio di tempo che si traduce anche in un risparmio economico. In pochi clic, si ha la possibilità di confrontare le varie proposte che vengono fornite e ci si può prendere tutto il tempo di cui si ha bisogno per esaminarle in modo da scegliere quella che si considera più in linea con le proprie necess06ità.

A chi non è concessa

I liberi professionisti, gli artigiani e gli imprenditori rientrano tra le categorie a cui è preclusa la possibilità di ottenere la cessione del quinto, e questo a prescindere dal loro guadagno mensile. Infatti, la peculiarità più importante alla base dell’erogazione di questa forma di finanziamento consiste nel disporre di una pensione o nell’avere un lavoro da dipendenti. Nel caso di un libero professionista, quindi, non si può procedere con la detrazione della rata del debito alla fonte.

I benefici offerti

La cessione del quinto rientra nel novero dei finanziamenti non finalizzati, e in quanto tale garantisce vantaggi molto significativi a chi ne può usufruire. Ciò vuol dire che chi richiede il prestito non è tenuto a specificare la ragione per cui ne ha bisogno. Dal punto di vista pratico, è davvero apprezzabile il fatto che il pagamento delle rate sia automatizzato: il richiedente non deve fare nulla, perché tocca all’istituto previdenziale o al datore di lavoro provvedere. Di conseguenza, il rimborso non è esposto a rischi, perché non c’è pericolo che avvenga in ritardo.

Quali vincoli prevede la cessione del quinto

Vale la pena di sapere che per ottenere la cessione del quinto è necessario stipulare una polizza rischio impiego e/o una polizza sulla vita. Si tratta di un obbligo da cui non ci si può sottrarre, e che serve a proteggere la finanziaria o la banca che hanno erogato il finanziamento nel caso in cui il rimborso della rata venisse messo a rischio dalla perdita del lavoro da parte del debitore o dalla sua morte. In caso di sinistro, infatti, l’importo residuo per il rimborso del debito viene versato dalla compagnia assicurativa, a maggior ragione nel caso in cui sia più elevato rispetto al TFR accumulato.

La cessione del quinto per i cattivi pagatori

Nel caso della richiesta di un prestito personale, le finanziarie e le banche fanno riferimento al Crif e alle Centrali rischi. Ciò non avviene per la cessione del quinto, visto che sono l’ente previdenziale o il datore di lavoro a rappresentare la garanzia. Di conseguenza, l’accesso al credito è assicurato anche a chi in precedenza si è dimostrato un cattivo pagatore o è stato segnalato al Crif.