Le Città del Vino si danno appuntamento in Costa d’Amalfi. Parte da domani la convention più briosa della Costiera Amafitana
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Una tre giorni dal sapore inebriante del vino: Da domani fino a domenica i colori, i sapori e gli odori della Costiera Amalfitana saranno racchiusi nell’evento che celebra il vino e la sua storia.
La Convention di Primavera delle Città del Vino sarà in programma tra Furore, Maiori, Ravello e Tramonti, i quattro comuni che aderiscono all’associazione nazionale. E tre dei quali rappresentano le “sottozone della Doc Costa d’Amalfi” che con i propri nettari si sta imponendo sempre più sui mercati nazionali e internazionale grazie alla qualità dei prodotti realizzati con le uve dei vitigni autoctoni.
Durante la manifestazione sarà inaugurata “La Casa del Gusto della Costa d’Amalfi”, ovvero una struttura destinata ad informare, deliziare, divertire ed educare al cibo proponendosi nel contempo come un centro di aggregazione dei produttori e dei consumatori.
Tale costruzione, gioiello di architettura e di innovazione della cultura del cibo è stata realizzata dalla Comunità Montana dei Monti Lattari ed è ubicata a Tramonti, lungo il percorso della Strada del Vino e nel cuore dell’area agricola e vitivinicola della Costiera.
Una “casa” con una precisa “mission” sia culturale che didattica e con una funzione altrettanto forte d’impulso economico per la ristorazione di qualità e per il commercio dei prodotti tipici.
“In questa logica i visitatori devono essere incoraggiati a far lavorare i propri sensi, toccare, esplorare, sollecitare la struttura lungo un percorso in parte reale in parte virtuale – spiega il presidente della Comunità Montana, Luigi Mansi – La funzione di questi spazi sarà quella di consentire ai fruitori di seguire una sorta di corso per conoscere la storia, le abitudini, le lavorazioni contadine dei prodotti della terra.
Ma anche di degustare le ricette della tradizione e le tipicità della Costa d’Amalfi. Gli utilizzatori della struttura, devono essere non solo i visitatori del territorio interessati alla scoperta delle tradizioni e dei prodotti locali. Si vogliono attirare anche studiosi ed esperti delle discipline coinvolte per svolgere ricerche sul posto o scambiare esperienze; scuole del circondario e gruppi provenienti da località anche lontane, docenti interessati a corsi di aggiornamento e formazione in materia di promozione delle tradizioni locali in termini di gusto e sapori”.
“La convention delle città del vino italiane qui da noi spinge a una riflessione a voce alta – aggiunge il coordinatore delle Città del Vino, Raffaele Ferraioli – Il nostro territorio in pochi anni grazie all’ottenimento della Doc nel 1995 ha fatto passi da gigante nella classifica delle aree vitivinicole più prestigiose riuscendo addirittura a produrre il miglior bianco d’Italia. Un successo che fino a pochi anni fa era inimmaginabile e che rappresenta una delle conquiste più significative nella crescita socio-economica della nostra realtà”.
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