Le fotografie di Ciro Ciliberti sono in mostra presso Spazio Zero11 di Torre Annunziata con “L’attimo presente”, a cura di Franco Cipriano
[ads1] La fotografia è scrittura, in senso etimologico “scrittura di luce”, ma ad un livello più profondo è testo della visione, documentazione cifrata dello scorrere dell’esistenza. L’impressione che produce, dapprima analogica poi sempre più digitale, è sin dal principio legata ad un trarre dalla realtà una sua traccia memorabile. L’attimo presente è la mostra con fotografie di Ciro Ciliberti, inaugurata lo scorso 29 gennaio e curata da Franco Cipriano, presso Spazio Zero11, il creativo laboratorio delle mostre del Liceo Artistico “G. de Chirico” di Torre Annunziata.
Un avvicendarsi di uomini, donne, bambini, terre sconosciute, finanche di volti che rasentano veri e propri paesaggi, sono frutto degli scatti prodotti durante i viaggi solitari di Ciliberti, principalmente in Asia, Estremo Oriente e Sud America. Nelle sue immagini non si riscontra una caccia spasmodica della bellezza, eppure viene prodotta in questo relazionarsi con l’altro, in quei particolari che si presentano come “commento scritto” che sottrae la fotografia “all’usura della moda” come affermava Walter Benjamin. Immagini colme di un sentimento di humanitas, come ricorda il titolo della sua personale tenutasi l’anno scorso a Scafati (rimando all’articolo al seguente link).
Una ricerca che si spinge ai confini, che sposta la percezione comune di questi luoghi dai cliché consunti ad uno sguardo più vicino, sentitamente partecipe. «La fotografia per Ciliberti è una relazione con l’altro da sé, con l’altro di sé, nel riconoscerne e “sentirne” la presenza. L’atto fotografico, così, è tensione etica, una via di “attraversamento” del lontano come errante “dimora” del senso delle cose», scrive Franco Cipriano nel suo intervento sulla mostra dal titolo L’immagine imprudente.
Questa ripresa “imprudente” del reale trasforma la sua mera consistenza materica, come nel misterioso ritratto di una donna velata, quando il “più vero del vero”, che caratterizza il dato fotografico, viene celato in un’operazione che ricorda l’artificio parrasiano, dove si riesce a cogliere l’esigenza innata che spinge il genere umano ad andare sempre oltre la superficie. Un’enigmatica ipnosi, come nota Felicio Izzo nelle suo testo in catalogo Il silenzio delle parole, dove le figure con i loro sguardi «sono interrogativi, docili, discreti, piani; domande che pur senza dare risposte non inquietano».
È uno sguardo disincarnato, che ferma l’attimo, così come suggerisce il titolo della mostra, e al tempo stesso è transitorio, sfuggente, viene dal mondo per ritornare ad esso. Sono foto che a volte suggeriscono un movimento, un qualcosa che c’era prima e che continua dopo lo scatto, azioni che vengono trattenute solo in una frazione, ma che sono destinate a compiersi chissà in quale spazio e in quale tempo. Sequenze immortalate come le tracce lasciate dal fuoco di un giocoliere, dapprima circolari, ellittiche, linee sinuose che non si arrestano e perpetuano quel moto vorticoso che è un po’ quello della vita.
La mostra sarà visitabile fino al 27 febbraio.
(Foto di Ciro Ciliberti)
Info:
“L’attimo presente” – Ciro Ciliberti
A cura di Franco Cipriano
Spazio Zero11, Liceo Artistico Statale Giorgio de Chirico, Torre Annunziata (NA)
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