Nella sera di Natale uno spiacevole ritrovamento nelle acque della famosa località del Cilento. Non si tratta del primo caso
Cilento. A San Marco di Castellabate è stato ritrovato un capodoglio morto di 10 metri in mare. Il ritrovamento dell’esemplare è avvenuto ieri sera e ad avvistare l’animale della specie Pysether Catodon, che solitamente popola le acque temperate e tropicali, sono state alcune persone del posto.
La Guardia Costiera locale – come riferito dal quotidiano “Il Mattino” – diretta dal Maresciallo Sandro Rizzo e l’ufficio circondariale diretto dal tenente di Vascello Valerio Di Valerio, hanno accertato il ritrovamento del capodoglio sulla banchina all’imbocco del porto.
Nei prossimi giorni seguiranno esami degli esperti per verificare lo stato di decomposizione dell’animale e le cause del decesso. Non si tratta del primo ritrovamento di esemplari della famiglia dei fiseteridi nelle nostre acque. Nei mesi scorsi ritrovamenti simili sono avvenuti su altre spiagge italiane, tra cui su quelle della vicina località marittima di Licola, in provincia di Napoli, nei pressi delle Isole Eolie e nelle acque toscane del Santuario dei cetacei in Toscana.
Secondo il WWF la causa del decesso di questi animali presenti in 2.500 circa nelle acque italiane, sarebbe da attribuirsi alla presenza di micro e macro plastiche nei flutti. I capodogli verrebbero ingannati dalle plastiche confuse con calamari di cui solitamente si nutrono. Altra causa del decesso dei poveri capodogli è la frequente presenza di navi per il trasporto di merci e passeggeri, navi da pesca, imbarcazioni per gare sportive, che avrebbero più volte investito questi cetacei.
Attualmente si stima un triste numero pari a 150-160 esemplari in difficoltà spiaggiati ogni anno sui nostri litorali.