“La candidatura del Cilento e del Diano a Capitale europea della cultura 2019 incontra tutto il nostro favore e ci fa ben sperare che finalmente queste zone ad altro valore culturale e artistico possano avere l’importanza che meritano e appropriarsi del ruolo di primo piano che territori del genere meritano sul piano del turismo culturale”. A parlare è il responsabile provinciale della Cisal Salerno, Giovanni Giudice, che ha così espresso viva soddisfazione per la candidatura del Cilento e del Vallo di Diano tra le Capitali europee della Cultura 2019. Un risultato importante che rimette in primo piano il ruolo dei territori campani nell’ambito del turismo culturale: “Dalla Certosa di Padula ai Parchi fino ai siti archeologici sparsi su tutto il territorio” continua Giudice “le nostre aree meritano un tale riconoscimento, dopo che già Amalfi, che pure aveva presentato la sua candidatura, non ha potuto concorrere perdendo, purtroppo, una grande occasione”.
Ma il responsabile Cisal ha, comunque, un po’ di amaro in bocca: “Mentre plaudiamo al Vallo e al Cilento” precisa Giudice “dobbiamo però constatare che Paestum non è rientrato nel Decreto Legge numero 91 dell’8 agosto 2013 ‘Disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo’, un’esclusione non accettabile per il sito archeologico di Paestum che è patrimonio mondiale dell’Unesco” continua Giovanni Giudice, “siamo solidali con il sindaco Italo Voza che ha richiesto al ministro Bray l’inclusione del sito di Paestum nel decreto 91. I beni cultuali sono fonte di turismo, e cioè di ricchezza per il nostro territorio, opportunità di lavoro e di sviluppo. In questo modo vengono messi in discussione tutti questi fattori”.