La Cia Irno all’attacco contro il Consiglio Comunale di Baronissi dell’approvazione della modifica al regolamento della Consulta per le attività produttive
La Cia Irno è una associazione che unisce i commercianti di Baronissi di diversi comparti e, soprattutto, di diversa estrazione ideologica, nata con lo scopo di tutelare il commercio a Baronissi, all’interno di un comparto tra i più colpiti dalla grave emergenza sanitaria ed economica che ormai da più di anno ha investito la nostra cittadina e il mondo intero.
In virtù di ciò, la CIA Irno ritiene scandaloso che il Consiglio Comunale di Baronissi abbia approvato in corso d’opera, dopo cioè che sono state regolarmente protocollate le candidature, una modifica al regolamento della Consulta per le attività produttive.
Questa la dura nota: “Nello specifico ricordiamo che si è “corsi” a modificare la parte del regolamento riguardante l’elezione del consiglio direttivo (e poi del presidente) apponendo il divieto per chiunque ricopra incarichi politici , di poter essere investito della carica di presidente”.
“Qui non si sta solo violando di fatto l’indipendenza del comparto del commercio, ma si sta tentando di ledere diritti costituzionalmente sanciti. È inspiegabile questo improvviso cambio di rotta del Primo cittadino, la tutela del commercio passa anche per la garanzia e la tutela di libertà personali e di categoria imprescindibili”, continua.
“Non si può pensare di andare a confronto – prosegue l’attacco – essere propositivi per il bene comune del commercio e di Baronissi tutta con un’amministrazione che colpisce e mina i diritti di una categoria, per togliersi indirettamente qualche sassolino dalla scarpa. Tutte le azioni che la Cia Irno ha svolto sono state sempre dettagliatamente documentate, ed è per questo che su nostra iniziativa è stato protocollato un documento in cui si auspicava un ripensamento circa le scellerate scelte dell’amministrazione, in caso contrario ci sarebbero state le dimissioni immediate di 20 dei 23 membri dell’organo, facente parti della Cia Irno ma non solo. Ci si chiede poi perché tale documento inviato al consiglio non sia stato allegato alla delibera, nonostante la chiara volontà dei suo firmatari. Con le dimissioni di 20 membri su 23 è decaduta la possibilità di formare l’organo consultivo“.
A tal proposito la Cia Irno comunica che nessuno tra i membri del direttivo e degli iscritti si riscriverà alla Consulta fino a quando non verrà ripristinato il regolamento. “Intanto cosa ancor più grave a Baronissi si respirerà un’aria sempre meno democratica e partecipativa. La libertà e la partecipazione non sono beni esclusivi per pochi , se ne faccia una ragione l’amministrazione tutta“, scrive l’associazione.
“Non è la prima volta che l’amministrazione comunale si presenta sorda alle richieste dei commercianti. Nello specifico non si può non citare l’ esonero, da noi definito bluff, circa il pagamento della Tari. Ribadiamo a gran voce, sia inaccettabile vincolare un beneficio ad una presunta irregolarità pregressa ,alla luce poi della situazione attuale. L’opera di distruzione del commercio inspiegabilmente intrapresa non ci esimerà dal continuare a formulare proposte , propositi e proteste al fine comune di tutelare il commercio e la dignità dei commercianti nel nostro Comune e se serve si andrà oltre: nessun atto o regolamento ci farà desistere nel nostro fine“, conclude la nota.