Una villetta panoramica affacciata su uno degli scorci più belli d’Italia. Il problema però è che il terreno su cui sorge la villa, 50 metri quadrati, era destinato a solo deposito agricolo. Scatta così il sequestro, in località Selvitito, nella incantevole Cetara, per l’immobile e misure cautelari all’Autorità Giudiziaria, per comproprietari e comodataria dell’immobile, tutti originari di Cetara, per danneggiamento e deturpamento di bellezze naturali, oltre alle violazioni in materia urbanistica e paesaggistica. L’operazione è stata portata a termine da i militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Salerno, nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di polizia ambientale e controllo economico del territorio disposti dal Reparto Operativo Aeronavale di Napoli. L’azione cautelare ha riguardato anche un altro manufatto pertinenziale, dove erano in atto lavori di sbancamento di roccia e terreno.
Il costante monitoraggio del territorio, da parte dei militari della Guardia di Finanza di Salerno, garantito mediante l’ausilio dei sofisticati mezzi aeronavali del Corpo, consente di svelare i numerosi abusi perpetrati a carico di un territorio di elevatissimo pregio, che, proprio per il suo valore, è soggetto ad un’azione di costanti abusi che, il più delle volte, sono di carattere puramente speculativo. Bisogna puntare il dito su una questione ancora più grave: gli abusi perpetrati dai cetaresi interessati, ricadono all’interno del perimetro del Parco Regionale dei Monti Lattari, zona riconosciuta “patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO. Cosa spinge a rovinare così il nostro patrimonio paesaggistico? Il bisogno di sentirsi padroni anche della bellezza che ci circonda? Non ce ne rendiamo conto, ma in realtà, così, non facciamo che pugnalarci da soli.