Cesena Salernitana, ho visto la vittoria all’ultimo respiro, il coraggio di crederci. Ho visto Robocop e volti decisi e convinti, in cui sperare
[ads1] Cesena Salernitana, la vittoria che ci voleva, scaccia incubi e motivante. Una liberazione. Ci voleva per il gruppo e per l’ambiente, per il morale e ovviamente per la classifica. Un plauso va a Menichini che ha fatto le scelte migliori possibili e ha avuto il coraggio di credere nei suoi ragazzi, rischiando al momento giusto. Ed è così che va, anche la fortuna, come dicevo qualche settimana fa, va guadagnata e ieri a mio avviso, è stato così.
[dropcap]1[/dropcap] Che partita! Vincere all’ultima palla con quel pizzico di fortuna che ci voleva e che non guasta mai. Abbiamo sofferto contro una delle migliori squadre della B, che in 10 ha provato a vincere fino alla fine. Ma premiamo il carattere, la voglia e la determinazione. Abbiamo vinto come deve vincere una squadra che vuole salvarsi, sopperendo alla qualità con grinta e caparbietà, col coraggio delle scelte. Quanto faranno bene questi tre punti ai Granata lo scopriremo sabato, nell’importantissima sfida col Lanciano. Ma ora, a guardare gli occhi dei ragazzi, ci crediamo un po’ di più.
[dropcap]2[/dropcap] A volte il destino. 7 marzo, la prima cosa che ho visto. È una data che porta bene alla Salernitana. Di un anno fa la vittoria-sorpasso per 2-0 col Benevento, che segnò positivamente, per i Granata, la corsa alla vittoria del Campionato. Quest’anno, il successo che non ti aspetti, il primo fuori casa, contro una squadra forte in un campo difficile. Alla Salernitana gira bene quando al 27′ l’arbitro Baracani decreta penalty ed espulsione a Caldara. Coda pareggia e poi si soffre fino alla fine, quando Bagadur, su punizione di Nalini, aggira Djuric e mette dentro di testa, regalando tre punti preziosissimi ai Granata. Chissà che come l’anno passato, il 7 marzo segni l’inizio di una svolta…
[dropcap]3[/dropcap] Bagadur. L’uomo copertina, l’eroe del Manuzzi. Robocop. Con l’orecchio viola (ancora non ho capito perchè…) e lo sguardo sicuro. Senza paura fa a botte con Djuric, non soffre il fallo sul rigore, anche se fuori area. Lotta, recupera, compie una chiusura in scivolata da campione. Prende una pallonata e incredulo, lo vedo rialzarsi come se niente fosse. Robocop. E poi avanti, fino all’ultimo, a spingere dentro quel pallone da tre punti. Il simbolo della vittoria alla terza partita da titolare. Baluardo della difesa granata, A sorpresa, si rivela finora il miglior acquisto di gennaio. Il ragazzo è già grande e si farà.
[dropcap]4[/dropcap] Tuia e Nalini. Dalla II Divisione alla B. L’esordio nella partita più difficile, dopo mesi e mesi di stop forzato. Diventano il simbolo della rincuorata Salernitana. Fanno quello che possono, sudano e lottano. Tuia soffre da terzino destro, con coraggio non si dà per vinto, non si tira indietro. Nalini si riprende il posto lasciato dieci mesi fa. Tenta il primo dribbling, non riesce; al secondo si allarga, al terzo capitombola. Poi prova a fare le cose semplici, crossa tre-quattro volte. Corre, si allarga, chiama la palla. L’ultima la calcia in maniera perfetta; tesa e precisa, è sulla testa di Bagadur che fa gol! Potrà essere l’arma in più, l’uomo dell’ultimo passaggio. Col suo passo lungo, tenace e coraggioso, Andrea Nalini è il volto della rincorsa alla salvezza.
[dropcap]5[/dropcap] La classifica comunque non la guardo, ma riguardo gli occhi dei ragazzi granata. La serafica carica di Terracciano, il carattere di Bernardini, lo sguardo di ghiaccio di Bagadur, la grinta di Odjer, l’esperienza di Moro, la fame di Nalini. Serve la maglia, serve la Curva e la passione, certamente. Ma servono soprattutto gli uomini e i calciatori. Personalmente, vedo in loro gli stimoli migliori, spaccati per questo obiettivo, da condividere con tutta la squadra. Non vediamo l’ora che arrivi sabato!
Foto: US Salernitana, Legab.it [ads2]