Ancora tanti visitatori alla Certosa di Padula. L’apertura gratuita del monumento domenica 7 settembre 2014 (applicazione D.M. Franceschini) ha fatto registrare ben 1012 presenze
Ad agosto nella prima domenica del mese furono 743, a luglio 297. Dati positivi anche per gli incassi, luglio e agosto 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013 vede un aumento di visitatori paganti pari a +34% (7023/2013 – 9370/2014). La prossima apertura gratuita per il monumento gestito dalla Soprintendenza BAP di Salerno e Avellino, diretta da Gennaro Miccio, sarà quella del 5 ottobre 2014. La Certosa osserverà il consueto orario di apertura: 9.00/19.30 (ultimo ingresso alle ore 19.00).
Continua anche la raccolta fondi, iniziata nel giugno scorso durante il Premio Best Practices per l’Innovazione di Salerno, per restaurare i libri della Certosa. Il crowfunding, questo utilissimo strumento, grazie alla piattaforma “Derev” (www.derev.com), consentirà la raccolta di capitali al fine di restaurare cinque volumi storici della Certosa di Padula e il recupero in tecnologia digitale di un volume della Biblioteca Michelangiolesca della Basilica di San Lorenzo a Firenze. Un progetto di simbiosi importante di cui Confindustria Salerno, con il presidente Mauro Maccauro, si è fatta promotrice, incontrando subito il favore della Soprintendenza BAP di Salerno e
Avellino.
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La Storia – La Certosa di Padula, dedicata a San Lorenzo, fu fondata nel 1306 da Tommaso Sanseverino, Conte di Marsico e Connestabile del Regno di Napoli. L’Ordine certosino era stato istituito in Francia da San Bruno di Colonia, che nel 1084 fondò sul massiccio Chartreuse, presso Grenoble, il suo primo convento (da cui il nome dell’Ordine). Questa di Padula, con i suoi 51.500 mq., è una della Certose più grandi d’Europa e la prima a essere fondata in Campania, seguita dalla Certosa di San Martino di Napoli e da quella di San Giacomo a Capri.
La Certosa di San Lorenzo non ha conservato che a tratti il suo aspetto trecentesco; subì numerose trasformazioni nel corso dei secoli, specialmente nella seconda metà del secolo XVI e nei secoli XVII e XVIII (epoca di grande disponibilità economica dell’Ordine) durante i quali assunse l’attuale configurazione con le abbondanti decorazioni barocche. Il complesso monastico padulese crebbe di dimensione e d’importanza nel corso dei secoli, fino al dominio Napoleonico, quando molti Ordini monastici vennero soppressi. Fu allora che la Certosa di San Lorenzo venne saccheggiata e spogliata di gran parte dei tesori accumulati nei secoli: i quadri, gli ori, gli argenti, le statue e i volumi della ricchissima biblioteca andarono dispersi.
Al termine del periodo francese, i Certosini tornarono nel Monastero per alcuni anni, ma nel 1866, dopo un periodo difficile e piuttosto oscuro, si giunse alla definitiva soppressione, come stabilito dalle leggi del neonato Governo italiano. La Certosa, pur dichiarata Monumento Nazionale dal 1882, è stata abbandonata per decenni ed utilizzata come carcere, lazzaretto, caserma, scuola e, addirittura, come campo di concentramento durante le due guerre mondiali. Dal 1982 la Soprintendenza ha intrapreso il lungo e complesso lavoro di restauro e rifunzionalizzazione degli spazi che ha ricondotto l’antica struttura all’originario aspetto; dal 1998 il Monumento è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.