Celiachia, Fasano (Ebris): “Siamo dinanzi ad una vera e propria epidemia” In Italia sono 200mila le persone colpite dalla malattia. In Campania, 20mila
Celiachia: tra Studio, ricerca e dati. L’importante e attuale problematica sarà affrontata durante il Convegno scientifico internazionale “Food as Medicine: Dietary Intervention in Disease Treatment” in programma per il 9 settembre prossimo a Salerno, presso la Fondazione Ebris.
La dottoressa Maureen M. Leonard (MD, MMScClinicalDirector, Center for Celiac Research & Treatment – Instructor, Harvard Medical School/Department of Pediatrics) interverrà sul tema “Celiac disease and the microbiome”, offrendo così alla titolata platea la possibilità di confrontarsi e discutere sulle possibili cause di una malattia sempre più in aumento.
E lo dicono i dati, quelli ufficiali (fonte Ministero della Salute. Report presentato in Parlamento il 18 gennaio 2019. Dati: anno 2017). La celiachia – malattia causata da una intolleranza al glutine che provoca atrofia dei villi intestinali ed è caratterizzata da diarrea cronica e rallentamento della crescita (è conosciuta anche come malattia celiaca o morbo celiaco ) – colpisce oltre 200mila italiani.
In Campania i celiaci sono quasi 20mila. Le diagnosi dal 2012 al 2017 registrano un incremento di circa 5mila persone.
Nel dettaglio
- 2012: 14mila
- 2013: 15mila
- 2014: 15mila
- 2015:17mila
- 2016: 18mila
- 2017: 20mila
La fascia di età più colpita è quella tra i 19-40 anni (8mila persone).
“La celiachia è una vera e propria epidemia – esordisce il professore Alessio Fasano (presidente della Fondazione Ebris. Guida il reparto di Gastroenterologia Pediatrica e Nutrizione al Massachusetts General Hospital di Boston della Harvard Medical School). Abbiamo visto la malattia celiaca raddoppiare ogni 15 anni. Ciò significa che certo la predisposizione conta, ma questa è una condizione necessaria, ma non sufficiente. Un’altra cosa deve essere allora inclusa nel quadro generale del problema. Personalmente, credo che sia un cambiamento nella composizione del microbioma il che potrebbe essere un’ulteriore causa che incrina la salute e predispone alla malattia”.