Un anno di attività da parte degli uomini del Nucleo Carabinieri CITES di Salerno. Controlli, denunce e arresti volti alla protezione di flora e fauna
Il Nucleo Carabinieri CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) di Salerno, la cui giurisdizione comprende le Province di Salerno ed Avellino, nell’anno in corso ha effettuato più di 250 controlli volti ad accertare la regolare attuazione della Convenzione CITES da parte degli esercizi commerciali, degli allevatori professionali e amatoriali, nonché di quei soggetti che vendono e/o scambiano esemplari tutelati mediante piattaforme di e-commerce o tramite siti gratuiti on-line.
A seguito di detti controlli, il Nucleo Carabinieri CITES di Salerno ha, nell’anno in corso, posto sotto sequestro, per la successiva confisca da parte dell’Autorità Giudiziaria ed affidamento ad idonea struttura di recupero legalmente riconosciuta, 40 esemplari tutelati dalla medesima Convenzione, denunciato all’Autorità Giudiziaria 6 persone e verbalizzato sanzioni amministrative per circa 6000 €.
Nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione delle condotte illecite compiute ai danni delle specie minacciate d’estinzione e di altre specie protette da trattati e convenzioni internazionali, i Carabinieri per la tutela forestale e della biodiversità e parchi della regione Campania, nell’anno in corso, hanno eseguito oltre 3700 controlli e controllato più di 1800 persone.
Queste attività di controllo che hanno riguardato cacciatori, operatori commerciali, allevatori e strutture che a vario titolo detengono animali, hanno permesso di portare alla luce e contestare oltre 150 reati, di denunciare 85 persone e di effettuare 112 sequestri ed un arresto. Sono 278 gli illeciti amministrativi contestati per un importo notificato pari a 104.871,68 Euro.
In particolare, nell’ambito dei controlli sull’ esercizio dell’attività venatoria e nelle azioni di contrasto al fenomeno criminale del bracconaggio, atteso che in Campania è presente il “Black Spot coste pontino-campane”, cioè un luogo rientrante nei 7 territori nazionali in cui si registra più del 50% dei reati in materia di bracconaggio, sono stati posti sotto sequestro numerosi mezzi illeciti di caccia ed animali vivi, che all’esito della riabilitazione, sono stati poi rimessi in libertà.
In particolare sono stati sequestrati 69 fucili e 1632 cartucce, 43 reti utilizzate per la cattura illegale di avifauna pari a 224 metri. Sono inoltre stati sequestrati 143 trappole e fonofili, utilizzati per attrare e intrappolare l’avifauna. Sono oltre 900 gli esemplari vivi oggetto di bracconaggio, sequestrati nelle attività di polizia giudiziaria, molti dei quali rimessi in libertà dai Carabinieri.