Amareggiato Sasà Campilongo dopo il ko contro il Palermo: “Pagata un’ingenuità. Con elementi di esperienza e qualità possiamo tirarci fuori”
Sasà Campilongo è il più deluso di tutti dall’epilogo di Cavese-Palermo. Il tecnico in sala stampa ha espresso tutta la propria amarezza per il ko maturato nei minuti di recupero contro i siciliani.
Queste le parole del tecnico: “Fa male perdere per un gol al 94′, anche per la situazione. Abbiamo lavorato tanto durante la settimana su questi calci piazzati, ci fa male per quanto accaduto. Il pareggio ci avrebbe permesso di lavorare con più serenità a tutta la squadra. Siamo stati ingenui nel concedere quel calcio di punizione in quella zona di campo perché eravamo coperti. Ci è mancata un po’ d’esperienza sul calcio piazzato e l’abbiamo pagata a caro prezzo. Adesso però non dobbiamo abbatterci e ripartire, sono convinto che ci tireremo fuori”.
Poi prosegue: “Il Palermo ha dominato relativamente. Abbiamo trovato di fronte una squadra forte e con cinque cambi che fanno la differenza. Oggi non era facile stare in campo visto il terreno di gioco, mi aspettavo una gestione un po’ diversa da parte dei miei giocatori nel secondo tempo. Nel primo tempo abbiamo sofferto poco, il rigore non c’era perché nessuno ha toccato Valente in area, per il resto avevamo avuto una buona occasione con Germinale. Le occasioni del Palermo sono situazioni regalate da noi“.
“La squadra mi è piaciuta dal punto di vista dell’intensità e dell’atteggiamento” – continua Campilongo – “Ci è mancata un po’ di qualità. Eravamo un po’ corti tra difesa e centrocampo a livello di uomini e abbiamo sentito la mancanza su questo punto di vista. C’è un problema mentale della squadra in certi atteggiamenti, ha paura di subire o provare a fare gol. Questo è mancato soprattutto nella ripresa mentre nel primo tempo abbiamo fatto vedere cose buone. Nonostante i loro giocatori di qualità, abbiamo retto bene l’urto“.
Sul mercato: “C’è da lavorare tanto e da mettere in questa squadra esperienza e qualità. Mi aspetto di più soprattutto da calciatori come De Franco e Russotto, loro devono mettersi sulle spalle la squadra e trascinarli”.