Giacomo Modica si (ri)presenta alla Cavese: “Stop lungo problema per i calciatori. Vogliamo fare bene e rendere felici i nostri tifosi”
Dopo la mancata conferenza di presentazione per via del caso di positività all’interno della squadra, Giacomo Modica torna a parlare da allenatore della Cavese e lo fa attraverso i canali social del club.
Il tecnico analizza i primi giorni della ripartenza dal ritiro di Nusco: “Finalmente abbiamo ricominciato a lavorare, dopo sei mesi di stop a causa della pandemia. Ripartiamo, questo è quello che conta anche se siamo rimasti molto tempo fermi. I calciatori li ho trovati con qualche deficit, ma penso che questo sia il problema di tutte le squadre, stiamo lavorando soprattutto dal punto di vista fisico”.
Da dove riparte mister Modica?: “Io riparto dagli applausi ricevuto quando sono venuto da avversario con la Vibonese, dagli attestati di stima e cordialità che c’era con il presidente, visto che ci eravamo lasciati bene e con grande rispetto. Avevamo fatto una buona annata ma poi non avevamo trovato la sintesi per andare avanti ed io ho lasciato sul tavolo un contratto biennale. Il fatto che mi abbia richiamato è un segnale che qualcosa è cambiato e mi ha reso orgoglioso, anche nel modo in cui abbiamo parlato”.
Modica poi continua: “Sono molto contento di essere di nuovo qui, sono rimasto felice anche per come sono stato accolto dai tifosi in quei pochi giorni in cui sono stato in città. Per me questa non è una minestra riscaldata, a me non piacciono, si tratta di un percorso importante interrotto e lo abbiamo ripreso ora. Sono qui con gioia e volontà di fare bene, anche in virtù di un ottimo rapporto con la dirigenza, la squadra ed i tifosi“.
Il mister di Mazara del Vallo spiega il cambiamento rispetto alla prima esperienza: “Questa è un’altra Cavese. Stiamo cercando di capirci e buttare le basi per quella che sarà la nostra stagione. Siamo in una fase di transizione, c’è la volontà di far bene da parte di tutti e ci vorrà del tempo. Dobbiamo essere seri e chiari nei confronti dei tifosi su come vorremo impostare il nostro progetto e programma stagionale, consapevoli che ci saranno anche tante squadre blasonate con una storia importante dietro, anche in Serie B, così come lo è stato per la Cavese. Abbiamo la necessità di essere chiari e non illudere nessuno, dobbiamo salvaguardare il gruppo e la società, anche a livello economico. Puntiamo a valorizzare giovani ma soprattutto di fare bene in campionato. La squadra deve avere un’anima, un’identità, che voglia fare bene e vendere cara la pelle in campo“.
Infine, un messaggio per la tifoseria: “Io so perfettamente quanto amore hanno verso questa città, giocatori e i colori, me ne sono reso conto durante la festa del Centenario. Vorrei che rimanessero sempre accanto alla squadra, nel mio periodo non hanno mai contestato, se non per qualche prestazione non andata nel migliore dei modi ma fatto sempre in maniera pacifica. Questo però dipende soprattutto da noi, dall’impegno e dalla dedizione che metteremo in campo“.