Salvatore Campilongo si (ri)presenta alla stampa e ai tifosi della Cavese: “Dette tante cattiverie su di me, vogliamo ritornare a vincere”
Conferenza stampa di presentazione per Salvatore Campilongo, ritornato sulla panchina della Cavese dodici anni dopo l’ultima volta. Una conferenza fiume, non solo fatta di parole da parte del tecnico ma anche di emozioni e lacrime.
Queste le sue parole: “Sono emozionato, ringrazio il Presidente perché mi ha riportato dove volevo stare. Ho una rabbia dentro di me perché si siano dette tante cose molto cattive nei miei confronti, conoscendomi penso che non lo meritavo questo proprio perché in 3 anni qui ho dato tutto me stesso e sono diventato allenatore“.
Sull’addio nel 2007: “Ci sono state tante circostanze particolari, magari quella panchina non andava accettata in quel momento però la gente non sa che dopo quella partita, avendo due anni contratto, non sono stato mai chiamato dalla dirigenza. Nessuno che si sia chiesto perché ho fatto quella scelta, penso che quella scelta non voleva essere fatta da quella società perché io ero troppo scomodo e non potevano fare i loro giochetti. Poi sono stato tanto tempo a casa perché allora fecero un corso a Coverciano ma non entrai per un punto e sono rimasto fuori dappertutto. Io avevo una promessa con il Pisa, successivamente sarei dovuto andare all’Arezzo ma anche lì non si fece niente e la scelta di Foggia fu una scelta per non rimanere fermo un anno. Forse ho sbagliato a non rimanere fermo, ma questo è il mio lavoro e ti porta a fare una scelta, purtroppo sbagliata perché quella era una ferita ancora aperta per tanti tifosi e la città di Cava. Però quelle cose che si sono dette dopo, fanno male per quanto mi riguarda“.
“Io adesso sono qua, questa chiamata l’aspettavo da tanto tempo perché io non ho mai dimenticato le gioie di quello che abbiamo fatto e neanche i dolori che abbiamo passato con la morte di Catello Mari“, ha concluso un commosso Campilongo.
Sul presidente Santoriello, Campilongo ha speso parole al miele: “Qualcuno dimentica che dopo Cava ho fatto Avellino, Frosinone ed Empoli in B, ho conosciuto tanti presidenti, ma qui abbiamo un uomo che lavora 24 ore su 24 per la Cavese. Un consiglio che do ai tifosi è quello di non perdere questo patrimonio“.
Tornando all’attualità, il tecnico ha parlato così della squadra: “Ho un gruppo di ragazzi bravi, hanno una grandissima voglia di lavora con disponibilità. Sono 4 giorni che li alleno e si sono tuffati nel lavoro, li ringrazio. Ogni allenatore ha le proprie esigenze, ci sono 2-3 giocatori che ho allenato e sanno cosa voglio. Io in campo pretendo l’amore per la maglia, la fame e la cattiveria, poi si può perdere la domenica ma bisogna farlo con dignità, da qui si costruisce una squadra di calcio”.
“C’è un gruppo di grande qualità e bisogna metterla al servizio della squadra, bisogna dare qualcosa prima al Presidente e poi al resto della città. Se sono qua, è perché devo lavorare, chi mi conosce sa che ho dedicato solo al campo, mi piace avere dei giovani. La squadra in questo momento deve essere serena, bisogna fare le cose più semplici e banali, se ci intestardiamo a portare palla, rischiamo di rovinare tutto. Io qui devo portare lavoro e portare i risultati che al momento mancano, magari partiamo proprio dal derby e poi pensare alle prossime”, ha proseguito il mister metelliano.
Sempre sul tema, Campilongo ha aggiunto: “Io penso che quando un allenatore subentra, non deve stravolgere molto. Non entro in determinati contesti, però posso dire che io lavoro con tanto possesso di palla. Però l’importante è non caricarla troppo di lavoro, altrimenti si rischia di appesantire la squadra in vista della partita. Non ho fatto mai caso al prestigio di un calciatore, lo rispetto ma chi sta bene, chi corre e chi si sacrifica, per me sono questi i valori sani per far crescere la squadra“.
Campilongo ha poi aggiunto: “Un’emozione unica tornare qua, dal messaggio del Presidente ho deciso che dovevo ritornare lì dove sono stato bene, a casa mia. Sono qui con un grande entusiasmo, ho dato una disponibilità importante alla società e l’unica cosa che devo fare in questo momento è inculcare alla squadra il lavoro e la voglia di vincere, la migliore medicina adesso sono i 3 punti e nient’altro. Spero di riuscire a trasmettere il mio carattere e la cattiveria giusta alla squadra, sputare sangue in campo per un unico obiettivo, la vittoria“.
Sul derby con la Paganese: “La stiamo preparando benissimo, ma loro sono consapevoli che per noi sarà importante, che va giocata senza aver paura di nessuno, dobbiamo viverla intensamente. Stiamo tutti bene, bisogna fare soltanto le scelte e gli 11 giocatori da mandare in campo. Un appello per i tifosi? Conoscendo Cava, loro sono straordinari e penso che domenica allo stadio ci sarà tantissima gente che verrà a tifare la Cavese perché loro sono innamorati della propria squadra. L’unica cosa che mi sento di dire è che la squadra in ogni partita onorerà la maglia“.