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Cavese, Campilongo: “Firmerei un contratto a vita con questi colori”

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Cavese, Campilongo: “Firmerei un contratto a vita con questi colori”
Foto: Facebook Cavese Calcio 1919

Sasà Campilongo parla del suo futuro ed il contratto in scadenza con la Cavese: “Sono pronto a firmare un contratto in bianco con il club”

Intervistato da Eleven Sports, Salvatore Campilongo torna a parlare dopo lo stop dei campionati per l’emergenza Coronavirus. Il tecnico della Cavese ha parlato a 360° di passato, presente e futuro della sua avventura sulla panchina del club metelliano.

Sul ritorno a Cava: “Aspettavo da anni questa chiamata che non arrivava mai. L’ha fatta il primo tifoso, ovvero il Presidente Santoriello, ed ora sono felice di essere nuovamente qua. Quando sono tornato, con una squadra così giovane, presa in corsa, abbiamo fatto un buon lavoro ed un buon cammino. Siamo forse la squadra prima in Italia per minutaggio di tutta la Serie C“.

Sul futuro: “Per pensare di ritornare a fare bene in questa categoria, c’è bisogno di tanti giovani, anche dopo questa ‘tragedia’ che ci ha colpito. Per questo voglio fare un plauso alla società, ho un presidente che lavora h24 per la Cavese, lui è il primo tifoso di questa squadra. Io sono attaccatissimo a questa città, per il mio rinnovo non ci sono problemi, se potessi firmerei in bianco un nuovo contratto ma dipende dalle scelte che faranno il Presidente e la società. Ho un rapporto importante con questi colori e con la città di Cava, sono disposto a legarmi anche a vita. Mi sento cavese dentro, di adozione e di spirito ed ho un forte legame con la città ed i tifosi. Il presidente dice che i matrimoni si fanno in due? Ripeto, sono pronto a firmare in bianco e sarà lui a decidere la cifra da darmi. Posso dare ancora tanto a questa città”.

Sull’addio nel 2007: “Nella mia carriera da allenatore, l’errore di valutazione più grande che ho fatto è stato quello di accettare Foggia, dopo quei tre anni di successi con la Cavese ed il rimpianto di quella finale, anche perché si era creata quell’armonia tra squadra e i tifosi”.  

Mister Campilongo fa un plauso ai tifosi per l’iniziativa della raccolta fondi per l’ospedale di Cava: “Questo è lo spirito della città, c’è una grande generosità, sono attaccati alla loro squadra e la loro maglia. È stata una bellissima iniziativa quella che ha coinvolto i tifosi. Loro sono la grande forza di Cava de’ Tirreni, sono straordinari.

Sulla prima avventura in bleufoncé ed il paragone con quella di oggi: “Allora ci fu il tempo di preparare la squadra, avevamo una rosa sconosciuta nel 2004 e arrivammo alla finale dei playoff che perdemmo con il Gela al 120′. L’anno successivo venne rimodellata e riuscimmo a vincere il campionato che ci portò in C1 e la vittoria in Supercoppa. Infine, il terzo anno fu quello della consacrazione e sfiorammo la finale per la Serie B contro l’Avellino, perdendola a 20 secondi dal triplice fischio. Se fossi rimasto, con quella squadra avremmo potuto lottare per la cadetteria”.

Sulla squadra: “Abbiamo un gruppo splendido, molto giovane ma anche con esperti quali Di Roberto, Favasuli, De Rosa ed altri. Tutti hanno sempre cercato di aiutare i giovani per metterli in condizione di lavorare bene. Con le big abbiamo fatto delle grandi prestazioni, soffrendo pochissimo mentre con le ‘piccole’ abbiamo fatto un po’ più fatica. Cosa manca per raggiungere traguardi importanti? Noi abbiamo fatto un grandissimo lavoro all’inizio con l’assemblamento dal punto di vista della preparazione e poi su quello tattico. Forse ci è mancato un regista puro, cioè chi detta i tempi di gioco e fa partire l’azione, un giocatore di rottura e di interdizione. Sicuramente ci avrebbe dato qualcosa in più”.

Infine, sul prosieguo del campionato, questo il pensiero di mister Campilongo: “Se si riprenderà, si dovrà lavorare molto dal punto di vista psicologico che quello atletico. Mancavano otto giornate al termine e rifare la preparazione sarebbe dura. Credo che mettere a repentaglio la prossima stagione per concludere quella attuale per me è un suicidio. Tutti abbiamo una grande voglia di ritornare a giocare o, come noi, ad allenare ma per me si deve pensare più alla prossima stagione. Come concluderei la stagione attuale? Promosse Vicenza, Reggina e Monza ma no al sorteggio della quarta squadra da promuovere, sarebbe ingiusto“.