Campilongo si appresta al suo terzo esordio sulla panchina della Cavese: “Ho la maglia cucita addosso, col Presidente nessun litigio ma solo chiarimento”
C’era grande attesa per la prima conferenza stampa di Sasà Campilongo, sia in vista della sfida contro il Palermo (prima gara del 2021) che per le sue prime parole dopo il terzo avvento sulla panchina della Cavese, il secondo a distanza di 6 mesi.
Sul suo nuovo ritorno: “Io sono qui perché sono molto legato a questa città e alla maglia della Cavese, l’ho cucita addosso. Se c’è stata quella mia esternazione in passato, chiarisco che non ho mai litigato con il Presidente, volevo avere semplicemente una spiegazione alla mia mancata riconferma della scorsa stagione. Quando sono stato richiamato, non ci ho pensato due volte perché volevo mettere da parte quanto detto da me in passato, frutto della mia amarezza per quanto accaduto ed anche per l’amore per questa maglia.
Sul no alla Paganese: “Dal momento in cui ho fatto questa scelta, c’è stata una società a cui devo chiedere scusa ed è la Paganese ed il ds Guglielmo Accardi, che ha capito le mie motivazioni visto quanto ho fatto io a Cava”.
Sul mercato della Cavese: “Non c’è bisogno di fare una rivoluzione. Con il presidente Santoriello ed Antonio Schetter (consulente di mercato) abbiamo fatto il punto della situazione e ci siamo fissati gli obiettivi. Adesso abbiamo Matino squalificato e praticamente siamo con i difensori contati, lavoreremo su questo. E’ arrivato Bubas in attacco ma faremo anche ad altro. Attualmente la priorità è la sfida al Palermo di sabato, poi ci concentreremo sulle trattative ma l’intenzione del Presidente è quella di fare mercato”.
Sulla squadra: “Ho trovato una squadra un po’ a terra dal punto di vista psicologico. Questo in virtù della classifica. Abbiamo lavorato sulla testa ma anche sullo spirito di squadra e l’appartenenza in campo, soprattutto sull’intensità. In questo campionato ci vuole cattiveria, intensità, alzare i ritmi, altrimenti non si va da nessuna parte. Maiuri aveva dato un equilibrio alla squadra e devo ringraziarlo perché ha fatto un buon lavoro. Alla squadra adesso manca una vittoria che può dare una serenità maggiore per affrontare al meglio allenamenti e partite. Nella prima parte di stagione ho visto una squadra molto confusionaria, salvo poi migliorare con l’avvento di Maiuri. Ci sono delle scorie da togliersi da dosso e solo una prestazione importante può aiutare. “.
Su Schetter: “Antonio lo ringrazio perché lui è stato un mio giocatore e sa lavorare con me, quali sono le mie esigenze e gli obiettivi che mi pongo. E’ venuto a casa mia a Natale per chiedere la disponibilità senza che ci fosse nulla in partenza, lui ha spinto molto per il mio ritorno ed il presidente è ritornato sui suoi passi, accettando il mio ritorno”.
Sul modulo di gioco: “Stiamo lavorando su un nuovo sistema di gioco. Lavoreremo sicuramente sui tre attaccanti, porteremo quanto più persone possibili in area di rigore. La squadra deve essere più sbarazzina da questo momento e soprattutto deve vincere le partite, non può accontentarsi del pareggio. Ho fatto capire ai ragazzi che questa è una piazza dove se non vuoi bene alla maglia è difficile fare calcio. Bisogna dare tutto a questa città, una volta che esci dal campo avendo dato tutto, vieni apprezzato. Non giocherò più con il 4-3-3″.
Sul neo-arrivato Bubas: “Parliamo di un giocatore straordinario, uomo-spogliatoio che sposa la causa insieme all’allenatore e alla società. Può essere utile per servire la squadra, giocando in tutti i fronti d’attacco. Quando mi è stato detto che c’era la possibilità di farlo venire, ho fatto carte false per averlo qui con me e lui ha accettato con grande entusiasmo, volendo venire qui a Cava, anche in virtù del fatto che con la famiglia abita nelle vicinanze”.
Sul Palermo: “Ho dei ricordi bellissimi da calciatore, è una grande città con una grande tifoseria. A quell’epoca i tifosi si aspettavano tanto vista anche la qualità che avevamo e magari lì fallimmo. Oggi il Palermo di Boscaglia ha iniziato con un modulo di gioco che è il 4-2-3-1. Loro prediligono il cross per le torri in area con due calciatori come Saraniti e Lucca ma anche gli esterni sono calciatori bravi, soprattutto nell’uno contro uno. Bisognerà argine soprattutto questo tipo di gioco. A fare la differenza saranno gli episodi viste le caratteristiche delle due squadre, noi speriamo di essere più fortunati nelle ripartenze. Faremo la nostra partita, fatta principalmente di attenzione“.
Su infortunati e indisponibili: “De Rosa ha una micro-frattura al piede, Esposito ha riportato una frattura al setto-nasale. Ovviamente dobbiamo attendere anche l’esito dei tamponi, quello ci tiene maggiormente in ansia. Metteremo in campo sicuramente una squadra bella agguerrita“.
Sul ritorno al “Lamberti”, le emozioni di Campilongo: “Torno qui dopo 14 anni, sulla mia panchina. Dal 2004 al 2007 sono stati gli anni più belli che ho vissuto, sia dal punto di vista dei risultati che delle emozioni vissute. Inoltre ricordo con piacere il presidente Ottavio Cutillo, scomparso da poco. Grazie a lui sono diventato allenatore e devo ringraziarlo per avermi portato sulla panchina della Cavese, dopo Santin, Capuano e Mario Somma. Io ero uno sconosciuto allora e per questo gli sarò sempre grato“.