Cava de’ Tirreni: circa 250 studenti sono scesi in strada per dimostrare la loro combattività, in occasione della data di mobilitazione nazionale contro la Buona Scuola.
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Il Collettivo studentesco di Cava de’ Tirreni , da otto anni dedito alle lotte politiche , ha organizzato un corteo al quale hanno aderito anche realtà vicine al nostro territorio, come il Collettivo ‘L’altra Nocera’ e alcuni studenti delle scuole di Roccapiemonte, Angri e Pagani.
Il corteo è partito da Piazza Lentini per poi proseguire lungo tutto Corso Umberto. Arrivati a Piazza San Francesco, gli studenti hanno continuato per via 24 Maggio in direzione Piazza Abbro, dove si è tenuta un’assemblea pubblica durante la quale sono state raccolte tutte le testimonianze delle scuole che hanno partecipato alla manifestazione in merito alle problematiche strutturali dei loro plessi. I dati saranno riportati in un documento che sarà portato in Provincia nella prossima occasione di piazza al fine di ottenere risposte.
Durante il tragitto si sono fermati più volte per intervenire e sensibilizzare i ragazzi sulle ragioni della manifestazione. Dopo un anno di Buona Scuola questo corteo voleva essere una vera e propria dichiarazione di guerra alle politiche del governo Renzi.
Ma cosa s’intende quando si parla di ‘Buona Scuola’? Lo abbiamo chiesto a un rappresentante del Collettivo Studentesco Cavese.
‘Oggi siamo qui, per il secondo anno di fila, a protestare contro la Buona Scuola. Dall’approvazione del ddl (disegno di legge) noi ci siamo resi conto delle conseguenze terribili di questa riforma nelle nostre istituzioni. Abbiamo una riforma che viola qualsiasi principio pedagogico e il valore istituzionale della scuola in quanto pubblica.
Al suo interno sono messi meccanismi che giudicano e determinano gli studenti in base alle loro disponibilità economiche, questa è una riforma che vuole indirizzare i ragazzi verso un processo di sfruttamento di alternanza scuola-lavoro, non solo a livello fisico ma anche intellettuale, perché con la Buona Scuola sono stati introdotte le classi di livello, un modello didattico in cui vengono privilegiati i ragazzi che fanno meglio e vengono emarginati i ragazzi che hanno difficoltà eliminando qualsiasi collaborazione all’interno del gruppo classe. Nelle scuole stanno imponendo un contributo ‘volontario’ che spacciano per tale ma non lo è perché chi non può viene escluso dai corsi extracurriculari.
Siamo qui perché i cortei sono il modo più efficace per sensibilizzare i ragazzi e avvicinarli a queste tematiche. Ci confronteremo e raccoglieremo tutte le problematiche strutturali delle varie scuole per poi stilare un documento che verrà mandato in Provincia , e ne approfitteremo per distribuire il nostro giornalino ‘El Clandestino’. Le problematiche più concrete sono i presidi dotati di impegni che esulano dalle loro competenze, il fatto che le scuole vengono trasformate in fabbriche del terrore dove sia gli studenti che i docenti vengono spaventati, ricorrendo al servilismo.
A Cava abbiamo una situazione abbastanza drammatica per quanto riguarda l’edilizia, già l’anno scorso con il nostro Istituto Magistrale abbiamo avuto cadute di intonaco, infiltrazioni, piani di emergenza inesistenti e ci siamo mobilitati per portare questa realtà in Provincia, anche al di fuori della nostra Città. Ci siamo visti con gli Assessori e abbiamo avute risposte positive, promettendoci risposte. Noi siamo qui non a chiederle, ma a pretenderle. Le Amministrazioni non danno risposte concrete e noi speriamo che in queste occasioni possiamo dare una spinta organizzando delle proteste che manifestino il nostro dissenso. L’Amministrazione Servalli non può occuparsi delle scuole superiori, ma solo la Provincia. A noi non importa a chi sono rivolte le competenze ma abbiamo tutto il diritto di avere la risposta che ci spetta.’
Le foto mandate nella nostra redazione dell’Istituto Magistrale F. De Filippis parlano chiaro
La prima è stata fatta dopo il crollo degli spogliatoi esterni alla scuola, un luogo trafficato dagli studenti che entrano ed escono dalla palestra; la seconda foto è del bagno delle ragazze, vari crolli di intonaco che sono stati coperti e resi più pericolanti di quanto non fossero già ; la terza è di una classe.
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