Presentata questa mattina la seconda edizione dell’Atelier di Artigianato Digitale presso il CAD di Cava de’ Tirreni. Canora: “Progetto in crescita”
Mattinata di eventi presso il Centro per l’Artigianato Digitale di Cava de’ Tirreni, dove è stata presentata la seconda edizione dell’Atelier di Artigianato Digitale, promosso dall’Amministrazione Servalli e organizzato dalla Medaarch, dedicato al rilancio del Made in Italy.
Alla presentazione erano presenti il Presidente del Consiglio Lorena Iuliano, i Consiglieri comunali Eugenio Canora, Franco Manzo ed Amleto Picerno Ceraso di Medaarch. Non ha presenziato il Sindaco Vincenzo Servalli, previsto alla vigilia dell’evento ma assente per via di alcuni imprevisti istituzionali.
Atelier di Artigianato Digitale: ecco in cosa consiste
L’iniziativa prevede un percorso di un anno che offre 12 spazi di incubazione con 250 ore di formazione in 3 ambiti: Design computazionale, Digital fabrication, Business e Marketing ed è aperto agli artigiani che vogliono sperimentare le nuove frontiere del digitale, a designer e professionisti.
Il Centro per l’Artigianato Digitale offre, inoltre, numerose agevolazioni per i partecipanti, con borse di studio offerte anche da imprenditori del territorio cavese, che prevedono percorsi di formazione del tutto gratuiti. Gli interessati avranno inoltre la possibilità di poter usufruire delle botteghe del C.A.D. per esporre e sperimentare i propri prototipi.
“Siamo soddisfatti per l’esito del primo anno di attività – afferma il Consigliere Eugenio Canora, delegato all’Innovazione tecnologica – Molti artigiani si sono formati alle nuove tecniche di prototipazione digitale, si sono create le condizioni di crescita sia per giovani in cerca di occupazione, che per artigiani intenzionati ad investire nella ricerca. Contiamo sul fatto che il progetto del CAD cresca ancora. L’atelier può diventare anche un vero e proprio salotto dell’innovazione. Un luogo fisico dove gli investitori possano scambiarsi idee, progetti per fare in modo che il nostro ecosistema imprenditoriale possa competere a livello nazionale e perché no anche su scala europea ed internazionale”.