Questa mattina Cava de’ Tirreni si è mobilitata ancora una volta per difendere il diritto alla salute, contro il rischio di chiusura dell’Ospedale Santa Maria Incoronata Dell’Olmo
[ads1] Le azioni dei dimostranti sono partite l’8 Dicembre con il primo corteo, che alla testa vedeva anche alcuni esponenti della politica cavese, tra cui il Primo Cittadino. Gli ultimi giorni del 2015 sono stati interessati da altri cortei e dalla nascita di uno sportello sia fisico (un banchetto informativo) che virtuale (una pagina facebook).
Questa mattina una nuova manifestazione di cittadini, studenti (residenti nelle città limitrofe ma frequentanti le scuole cavesi) e lavoratori ha attraversato le strade metelliane. Il corteo, non autorizzato, ha spinto le forze dell’ordine ad intervenire. Alcuni presenti parlano anche di violenze contro i dimostranti, rompendo lo striscione o aggredendo una signora ed una studentessa liceale.
Nel corso della mattinata sono stati effettuati diversi sit in, all’uscita dell’autostrada e nei pressi della stazione, per poter fermare il traffico cittadino, attirare l’attenzione dei passanti e della classe politica, in attesa di risposte.
Non mancano le organizzazioni studentesche in piazza: l’Unione degli Studenti ed il Collettivo Studentesco Cavese, che nelle ultime ore stanno pubblicando sulle proprie pagine foto e testimonianze circa quanto sta accadendo.
La questione sull’ospedale di Cava De’ Tirreni è intricata: la politica se ne serve, dando voce ai populismi più accesi, come quello che qualche settimana fa ha fatto partire lo slogan “i nostri figli non nascheranno più qui, avranno un codice fiscale diverso“. Non è soltanto una questione di natalità, riguarda i 63.000 abitanti della città, di qualsiasi estrazione sociale e di qualsiasi età, e i comuni della costiera amalfitana che in caso di malore dovranno recarsi a Salerno, allungando i tempi e peggiornado le proprie condizioni.
Proprio in questo momento, il sindaco di Cava De’ Tirreni, Vincenzo Servalli, è sceso in piazza per poter discutere con i manifestanti. [ads2]