Il Tribunale Amministrativo Regionale ha sospeso la chiusura dei reparti di Ostretricia e Ginecologia del nosocomio cavese, che torneranno pienamente operativi
[ads1]Buone notizie per i cittadini di Cava de’ Tirreni: Il TAR ha emesso un’ordinanza sospensiva della chiusura dei reparti Ostretricia e Ginecologia dell’Ospedale Santa Maria Incoronata dell’Olmo.
Il Comune di Cava, nella persona del sindaco Servalli aveva notificato stamani ricorso al Tar contro la Direzione Sanitaria del Azienda Ospedaliera Ruggi d’Aragona, ed altri, per chiedere l’annullamento, tra le altre, delle disposizioni aziendali che hanno disposto la chiusura dal 1 gennaio 2016 del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Maria Incoronata dell’Olmo. Atti, secondo l’Amministrazione comunale, che mettono a repentaglio la salute di una utenza di circa 92 mila persone atteso che al nosocomio cavese afferiscono i cittadini non solo di Cava de’ Tirreni, ma anche dei Comuni della costiera amalfitana e dell’agro nocerino sarnese.
La II sezione del TAR ha accolto l’istanza di sospensione cautelare “ante causam” dei provvedimenti impugnati, fissando la trattazione del ricorso all’udienza del 3 febbraio 2016. Per effetto di tali misure e per la durata delle stesse, il reparto di ostetricia e ginecologia di cui era stato disposto la chiusura immediata, tornerà pienamente operativo.
“ Come abbiamo sempre sostenuto e detto fin dall’inizio di questa ulteriore crisi che riguarda il nostro ospedale – afferma il sindaco Servalli – siamo e resteremo in campo per difendere in tutti i modi e ad ogni livello, istituzionale e politico, il diritto della nostra città a mantenere i livelli di assistenza assicurati da circa 500 anni dal nostro ospedale. Stiamo lottando anche per risolvere, una volta e per sempre, una questione che non può trascinarsi da una emergenza all’altra, senza mai trovare una soluzione definitiva. Rivendichiamo il diritto della piena efficienza e del rafforzamento anche strutturale del Santa Maria dell’Olmo. Di certo non si fermeremo e siamo in testa a quanti con orgoglio e grandissimo senso civico stanno lottando per il diritto della salute”.
Una vittoria a metà, dato che si tratta di una soluzione provvisoria e non definitiva.
La mobilitazione cittadina non si ferma: alle 18 è prevista l’ennesima manifestazione della cittadinanza.
Il raduno è previsto a Piazza Abbro.
Nella stessa piazza vi è anche un gazebo in cui si effettua la raccolta firme contro la chiusura dei reparti di Ostretricia e Ginecologia.
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