“Non si può comprendere il presente senza conoscere il passato, non si può vivere senza radici” queste le parole di S.E Mons. Orazio Soricelli, giovedì sera, durante la serata inaugurale della Mostra documentaria “I 500 anni della Diocesi di Cava”.
La mostra, a cura della dott.ssa Beatrice Sparano, responsabile dell’Archivio Storico Comunale, è stata articolata in 4 sezioni espositive: La storia della Diocesi; La vita religiosa; La città e la Fede; Manifesti e locandine. Resterà aperta al pubblico fino al 30 Ottobre.
Un’occasione unica per i cavesi e non solo, di conoscere la storia della Città di Cava, attraverso documenti rarissimi di un valore inestimabile che sono motivo di orgoglio ma anche di “invidia” per tutto il meridione. Un affascinante viaggio indietro nel tempo che saprà catturare l’attenzione degli adulti e dei ragazzi, su di loro l’onere di conoscere le proprie origini per capire meglio l’oggi.
Durante la serata si sono toccati punti importanti come la necessità di preservare l’Archivio Storico, che inizia a risentire dello scorrere del tempo. “Ogni volta che torniamo indietro nel tempo (…) ci rediamo conto dell’enorme patrimonio che il passato ci ha lasciato e che a noi spetta preservare” queste le parole del Sindaco Marco Galdi, intervenuto alla serata inaugurale.
Sono inoltre intervenuti ed hanno dato il loro prezioso contributo la dott.ssa Michela Sessa della Soprintendenza Archivistica per la Campania, don Antonio Landi, docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica di Napoli che ha esposto la sua relazione “Come Gesù voleva la Chiesa” e don Vincenzo Marino, coordinatore del “Simposio Storico” sui 500 anni della Diocesi intitolata “L’Archivio Storico Diocesano”. La serata è stata seguita da moltissima gente che ha mostrato sin dai primi minuti una particolare sensibilità all’evento partecipando attenta e vigile.
Cava de’ Tirreni è estremamente fortunata ad avere una realtà documentaria così eccezionale e ben conservata. Una struttura come la Biblioteca Comunale messa al servizio degli studenti e di tutti i cittadini è un tesoro da salvaguardare.
La Biblioteca è il luogo della cultura e della memoria, dove si fondono passato e presente, ma anche progettazione del futuro. La Biblioteca è forse, soprattutto, lo scambio di idee tra coloro che “romanticamente” si lasciano sedurre dal fascino della carta.