A seguito del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Mons.Orazio Soricelli ha disposto la chiusura di tutte le chiese, parrocchiali e non parrocchiali della Diocesi di Amalfi – Cava de’Tirreni fino a venerdì 3 aprile
A seguito del Decreto del 13 marzo 2020 dell’Arcivescovo di Amalfi – Cava de’ Tirreni, è stata disposta la chiusura di tutte le chiese dell’Arcidiocesi. Di seguito le disposizioni adottate fino al 3 aprile.
DECRETO DELL’ARCIVESCOVO
Carissimi sacerdoti, diaconi, religiosi e fedeli,
in relazione ai Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 4, 8 e 9 marzo 2020;
considerate le nuove e ancor più cogenti limitazioni poste all’ordinaria circolazione delle persone del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri emanato in data 11 marzo 2020;
considerati, altresì i “Comunicati” dell’Ufficio Nazionale delle Comunicazioni sociali della CEI n. 11/20 in data 8 marzo u.s. e, in specie,. quello n.15/2020 del 12 marzo 2020, in cui si riferisce: “Viviamo una situazione gravissima sul piano sanitario […] A ciascuno, in particolare, viene chiesto di avere la massima attenzione, perché un’eventuale sua imprudenza nell’osservare le misure sanitari potrebbe danneggiare altre persone. Di questa responsabilità può essere espressione anche la decisione di chiudere le chiese. Questo non perché lo Stato ce lo imponga, ma per un senso di appartenenza alla famiglia umana, esposta ad un virus di cui ancora non conosciamo la natura né la propagazione”;
viste le disposizioni di cui al mio Decreto dell’8 marzo u.s., tuttora in vigore, e confermate altresì le restrizioni alle attività ordinarie nelle parrocchie, rettorie e negli altri luoghi di culto già poste al medesimo;
SI DISPONE
- che sino a venerdì 03 aprile l’accesso alle chiese parrocchiali e non parrocchiali della Diocesi di Amalfi – Cava de’Tirreni, aperte al pubblico (cf cann.1214 ss C.I.C.), e più in generale agli edifici di culto di qualunque genere aperti al pubblico, VIENE INTERDETTO A TUTTI I FEDELI. Rimangono accessibili solo gli oratori di comunità stabilmente costituite (religiose, monastiche, ecc.: cf. can. 1223 C.I.C.), limitatamente alle medesime collettività che abitualmente ne usufruiscono in quanto in loco residenti e conviventi, con interdizione all’accesso dei fedeli che non sono membri stabili delle predette comunità.
- I fedeli sono in conseguenza dispensati dall’obbligo di soddisfare al precetto festivo (cf. cann. 1246-12-48 C.I.C.)
- Sarà cura dei sacerdoti (Parroci, Rettori, Cappellani, ecc.) attivarsi per dar seguito a questa disposizione, innanzitutto con la chiusura delle aule di culto e con ogni altra iniziativa idonea allo scopo.
- Parteciperemo poi tutti insieme – nelle forme che saranno suggerite – il 19 marzo, alle ore 21, alla preghiera corale indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana nella ricorrenza di San Giuseppe, che sarà condivisa in diretta su Tv2000.
- Ricordiamo che questa disposizione è per il bene comune. Accogliamo le Parole di Gesù che ci dice <> (Mt, 18.20). In questo tempo, ancora di più, le nostre case sono Chiese domestiche.
“Vi benedico – ha enunciato Mons.Orazio Soricelli – , affidandovi tutti ancora una volta alla intercessione della Beata Vergine Maria e dei nostri Santi Patroni Andrea e Adiutore”.