È stato sorpreso a Palinuro, mentre trascorreva dei giorni di vacanza con la sua compagna, Michele Di Nardo, il 34enne considerato il nuovo capo del clan camorristico dei Mallardo.
Fuggito nel 2012 al blitz che aveva portato all’arresto di 47 suoi complici, era stato inserito nella lista dei latitanti pericolosi, con a carico due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nell’aprile 2012 e nello scorso luglio per associazione di tipo mafioso ed estorsione.
L’intervento congiunto dei carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna (Napoli) e della Compagnia di Sapri (Salerno) ha portato all’arresto del boss, tranquillamente seduto con la fidanzata (26enne di Giugliano) in un bar di Palinuro, dove avevano preso in affitto una villetta sotto falso nome.
Sono state delle foto pubblicate sul social network Facebook dalla sua compagna ad incastrare il boss Di Nardo.
I post della donna hanno messo al corrente i carabinieri delle ferie del pericoloso latitante che continuava a sfuggire alla cattura dal 2012: subito sono partiti pedinamenti e intercettazioni per localizzare il ricercato.
Di Nardo non ha opposto resistenza alle forze dell’ordine che lo hanno condotto presso il carcere di Vallo della Lucania, mentre la donna è stata denunciata in stato di libertà per favoreggiamento.
Il procuratore antimafia Franco Roberti ha espresso il “più vivo apprezzamento” per l’arresto di Di Nardo, in un posto dove “già in passato si è registrata la presenza di esponenti della criminalità organizzata napoletana e casertana”.
Il Comandante interregionale dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Maurizio Gualdi, quello della Legione Campania, Gen. Carmine Adinolfi e il pm titolare delle indagini, Maria Cristina Ribera, hanno espresso ai Carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna “un vivo plauso per l’eccellente risultato, raggiunto attraverso una diligente attività investigativa che ha consentito ancora una volta di neutralizzare uno tra i più pericolosi esponenti di spicco della criminalità organizzata napoletana”.