Castel San Giorgio, il tribunale del riesame ha confermato la misura cautelare in carcere alla madre della baby squillo
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Castel San Giorgio – Le indagini, portate avanti per circa due anni, hanno delineato con precisione i ruoli dei vari attori della vicenda. La madre obbligava la figlia a rapporti con adulti in cambio di somme di denaro. La stessa donna, pertanto, era dedita alla medesima attività alla quale costringeva la ragazzina. A fare da procacciatore di clienti e da cliente stesso un uomo di 62 anni finito anche lui nelle reti della giustizia. Le prove a carico dei due sono state acquisite mediante intercettazioni, dichiarazioni rese da persone informate sui fatti ed attività di riscontro eseguite dalla Polizia Giudiziaria.
Il giudice del Tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare in carcere alla madre della baby squillo. Alla donna sono stato valutati anche i gravi disturbi di natura psichica che l’avvocato difensore aveva rappresentato in istanza di scarcerazione. Disturbi che non di rado sono sfociati in violenza nei confronti della nonna paterna. Infatti nell’immediato è stato disposto l’affido della ragazzina alla nonna paterna. La donna era da sempre in combutta con la nuora. Infatti non sono mancati episodi eclatanti come una denuncia sporta verso la madre della ragazzina.
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