Gli esponenti dei movimenti cittadini attivi sul territorio, Franco Annunziata e Giovanni Montoro, esprimono la propria sul caso Soget.
Ancora imperversa il caso Soget a Sarno. Dopo le parole del sindaco Mancusi nella conferenza stampa delle settimana scorsa, dove ha esposto i risultati delle valutazioni sul caso, anche gli esponenti locali sono intervenuti per dire la loro sulla vicenda. Esprime la sua Franco Annunziata, candidato a sindaco leader della lista civica “Sarno città da vivere“. Sul caso Soget il Consigliere comunale crede che sia venuto meno in maniera forte il ruolo politico dell’Amministrazione comunale.
“Non discuto la decisione di chiedere il parere all’autorità di vigilanza, però non mi sembra giusto politicamente sostenere che non serve mandare via la Soget in quanto gli atti fino ad ora prodotti dalla Soget stessa sarebbero comunque validi. Tra Comune e società che gestisce un servizio comunale vi deve essere comunque un rapporto di fiducia“.
Infine, l’On. Annunziata, spera in una forte manovra imminente da parte dell’Amministrazione, siccome dal 27 gennaio scorso ancora non vi è stata una risposta certa su alcuni elementi essenziali quali applicabilità del DPR 138/98, applicabilità delle sanzioni un’unica volta e non anno per anno; l’esatta misurazione delle varie tipologie di superfici e presa d’atto dei contratti di smaltimento dei rifiuti speciali per le aziende locali; lo sgravio di sanzioni e interessi laddove la infedele denuncia è dovuta alle misurazioni effettuate a suo tempo agli Uffici comunali secondo quanto dispone lo statuto dei diritti dei contribuenti.
Il movimento Rete Libera, invece, si è dichiarato totalmente indignato dalle parole del sindaco. Per il movimento civico di Giovanni Montoro: “Non è accettabile additare come “furbi” ed evasori gli imprenditori e i cittadini che si stanno lamentando degli errori e delle palesi imprecisioni nell’operato della società affidataria del servizio.
Rete Libera, inoltre, ha presentato per l’ennesima volta, documentazioni su quanto avvenuto in sede comunale al momento dell’affidamento dell’appalto alla società in questione:
“Nessuno vuole prendersi la responsabilità di quanto sta accadendo, eppure gli atti parlano chiaro. Con Delibera di Consiglio Comunale n. 46 del 28 ottobre 2010, con 26 voti favorevoli e 5 assenti, si prese atto dell’ “oggettiva impossibilità per l’Ente a gestire direttamente” gli accertamenti e si aprirono le porte “ad un eventuale affidamento a terzi”. Questa eventualità fu anche precisamente regolamentata nella citata delibera, nel senso di sottoporla a “procedure di evidenza pubblica a cui potranno partecipare, esclusivamente, soggetti con ampia e comprovata esperienza nel campo dell’accertamento e/o evasione dei tributi locali”. Il Sindaco proseguì spiegando ai Consiglieri comunali la sostanza del provvedimento che, di lì a poco, i Consiglieri stessi avrebbero approvato: “ per quanto riguarda l’evasione ho fatto preparare un bando per la misurazione delle superfici, la verifica delle destinazioni d’uso che l’ufficio competente non riesce a fare, ma lo faremo attraverso una società che in pochi mesi ci fornirà tutte le misurazioni e le destinazioni d’uso”. Il Sindaco, quindi, chiarì il senso di questa parte del documento che tutti i 26 Consiglieri comunali presenti, nessuno escluso, senza alcuna distinzione tra maggioranza e opposizione, votarono. Oggi i nostri amministratori, invece di cercare di porre rimedio si dibattono in inutili discussioni sulla legittimità dell’intero provvedimento“.