Casal Velino (SA), sequestrata un’azienda agricola e zootecnica per gestione illecita di rifiuti speciali rinvenuti sul suolo e la non conforme utilizzazione agronomica di effluenti di allevamento. Una persona denunciata in stato di libertà
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I Carabinieri del NOE di Salerno, agli ordini del Maggiore Giuseppe Ambrosone, a Casal Velino (Sa), unitamente a quelli della locale Stazione Carabinieri di Acquavella, nell’ambito del servizio per la prevenzione degli illeciti ambientali, hanno apposto i sigilli di sequestro ad una ampia area con struttura di allevamento costituita da paddock coperti e scoperti, costituenti una più vasta azienda agricola e zootecnica per l’allevamento bovino.
In particolare, i Carabinieri dello speciale reparto a Tutela dell’Ambiente nel corso del controllo all’azienda agrozootecnica di Casal Velino hanno accertato che l’attività di allevamento dei capi bovini avveniva in strutture costituite da paddock coperti e scoperti, nonché in attigue aree recintate in terreno battuto. In particolare sia i paddock coperti che quelli scoperti sono risultati privi di idonei sistemi di raccolta degli effluenti zootecnici che dalle aree pavimentate scorrevano sull’attiguo terreno battuto, non impermeabilizzato, formando così visibili e consistenti ristagni.
Nello specifico i recinti per gli animali sono risultati essere privi di idonei sistemi di raccolta degli effluenti zootecnici, quali feci animali, urine e letame, che pertanto scorrevano sul vicino terreno circostante e si disperdevano sul suolo, formando evidenti ristagni.
Inoltre, l’azienda, pur usando a scopo agronomico gli effluenti di allevamento su terreni siti a Casal Velino, è risultata sprovvista della prescritta comunicazione: ciò ha configurato l’ipotesi di reato per contravvenzione all’art.137/14 del D.lgs n.152/2006 (codice dell’Ambiente), al di fuori dei casi e delle procedure di cui alla normativa vigente.
Nella circostanza è stato anche richiesto l’intervento di personale dell’ASL di Vallo della Lucania, unità operativa di Veterinaria, che è subito intervenuto redigendo verbale di ispezione dei luoghi e prescrizioni.
Nel corso del controllo, alla luce delle responsabilità penali per la violazione dell’articolo 256 del D.Lgs 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente) circa l’illecita gestione dei rifiuti speciali, il legale rappresentante dell’azienda è stato deferito in stato di libertà ai magistrati della sezione reati ambientali della Procura della Repubblica del Tribunale di Vallo della Lucania, guidata dal Procuratore Capo Giancarlo Grippo.
A conclusione delle attività è stata sottoposta a sequestro preventivo d’iniziativa un’area di circa 1.500mq.
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