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Carabinieri, scacco matto al traffico internazionale di droga

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Carabinieri, scacco matto al traffico internazionale di droga
Immagine da Pixabay

I Carabinieri di Salerno smantellano un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di stupefacenti. Due attività commerciali salernitane impegnate nel riciclaggio

Questa mattina è stata condotta dal comando provinciale dei Carabinieri di Salerno un’operazione in varie città italiane. Le indagini hanno rivelato l’esistenza di un’associazione a delinquere dedita al traffico internazionale di stupefacenti. I militari dell’arma hanno quindi eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Salerno nei confronti di 25 indagati. Nello specifico a carico di 23 soggetti è stato emesso un provvedimento di custodia in carcere mentre altri 2 soggetti sono stati posti agli arresti domiciliari.

I reati contestati sono: traffico di sostanze stupefacenti con le aggravanti della transnazionalità, cessione di sostanza stupefacente, intestazione fittizia di beni, riciclaggio ed autoriciclaggio, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Nel corso della medesima operazione si è proceduto al sequestro di due esercizi commerciali nella città di Salerno: una lavanderia e una nota pizzeria.

Il Procuratore della Repubblica di Salerno, Giuseppe Borrelli, ha dichiarato: “La vicenda rivela come il porto di Salerno sia un luogo strategico che necessita di uno specifico interesse investigativo”.

L’indagine

I provvedimenti scaturiscono da una vasta attività d’indagine avviata dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno. L’attività di indagine è stata condotta con metodi tradizionali, senza l’intervento di collaboratori di giustizia. In particolare si è fatto ricorso ad intercettazioni, acquisizione di messaggi e pedinamenti. Le attività di intercettazioni sono risultate complesse in quanto i sodali di questo gruppo usavano comunicare tra di loro tramite BlackBerry (utenze criptate).

I paesi coinvolti nell’indagine sono paesi europei, quali Albania e Olanda, ma anche paesi siti oltreoceano quali Panama e Brasile.

Il traffico internazionale

I Carabinieri hanno accertato che l’organizzazione criminale dedita all’ importazione dall’estero di sostanze stupefacenti era incentrata sulla figura di un soggetto salernitano. Quest’ultimo aveva instaurato relazioni personali con paesi esportatori di sostanze stupefacenti. “Tale sodalizio -ricorda il Colonnello Trombettiera una vera e propria holding, poiché aveva dei sottogruppi alle dipendenze che si occupavano della spaccio nelle aree della provincia Salernitana e nella provincia avellinese

I piani criminali

Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno accertato l’esistenza di un piano per fare arrivare al porto di Salerno un container proveniente da Panama e contenente cocaina. Successivamente i cartelli esteri avevano deciso di indirizzare il carico al porto di Algeciras, in Spagna.

Il referente panamense dell’operazione era un soggetto all’epoca latitante e leader di un gruppo paramilitare. Tale soggetto veniva tratto in arresto in Messico il 13 gennaio del 2018 a seguito di una red notice emessa dall’Interpol. Per tali ragioni il piano inizialmente ideato dai trafficanti era fallito.

Tuttavia i criminali avevano individuato una nuova rotta per i traffici, questa volta dal Brasile. Il piano era quello di nascondere gli stupefacenti in containers di caffè destinati ad un’azienda operante nel settore della torrefazione con sede in Campania. Tuttavia il soggetto che aveva organizzato l’operazione veniva tratto in arresto a Napoli. Anche in questo caso il progetto criminale non andava a buon fine.

A questo punto l’organizzazione ha proseguito i suoi traffici attraverso i collegamenti con l’Albania e con l’Olanda.

La frode e il riciclaggio

Altro reato contestato sul quale hanno indagato i Carabinieri di Salerno è la frode nell’erogazione di contributi pubblici. Gli indagati hanno creato una società ricorrendo ad intestatari fittizi, dando così vita ad una nota pizzeria sita in Salerno. Il tutto accedendo al finanziamento pubblico “PROGETTO INVITALIA – RESTO AL SUD”, ricavandone 70mila euro.

Nell’ambito di questa attività è stato poi contestato anche il delitto di riciclaggio. Nello specifico i membri del sodalizio criminale riciclavano il denaro illecito investendolo nella gestione della nota pizzeria salernitana e di una lavanderia.

Un enorme giro di affari

I Carabinieri hanno arrestato 8 persone in flagranza di reato. Inoltre hanno sequestrato 25 chilogrammi di stupefacenti, orologi di pregio per un valore di 75.000 € e 160.000 € di denaro contante.

Il fatturato complessivo dell’organizzazione criminale è di 20 milioni di euro annui, a cui vanno aggiunti i guadagni delle redditizie attività commerciali nate per il riciclaggio.