Cultura, musica, tradizioni e da sempre svago, risate e divertimento. La regione Campania è considerata una delle più grandi culle italiane dell’intrattenimento, non solo per le innumerevoli attrazioni, gli spettacoli e gli eventi che coinvolgono turisti e gli stessi cittadini campani lungo il corso di un intero anno, ma anche per la sua lunga storia che parte già dai giochi antichi, attraversa la commedia dell’arte e quella cinematografica, giungendo alle sue manifestazioni più moderne fino ai giorni nostri.
Pensiamo ad esempio ai nostri nonni, che un tempo non avevano né internet né potevano contare su un abbonamento a Sky Italia.
Come passavano il loro tempo al di fuori degli oneri e dei lavori, quando decidevano di incontrarsi con gli amici per giocare, divertirsi o semplicemente per farsi due risate?
Scopriamolo insieme continuando nella lettura.
Le carte come catalogo di giochi. A Natale in Campania “si faceva Tombola”
In un’epoca senza TV né social media, a prendersi la scena era un gadget che non poteva mai mancare nelle case delle famiglie campane: il mazzo di carte.
Se pensiamo alla magia oramai scontata dei nostri computer e smartphone, dispositivi in grado di riprodurre miriadi di contenuti diversi all’interno di un unico schermo, ci verrà facile comprendere anche l’importanza di possedere a quei tempi un oggetto che rappresentasse anche un catalogo di giochi, tramite il quale i nostri nonni potevano scegliere di passare a piacimento dal gioco della scopa a quello del sette e mezzo.
Oggi per loro una consultazione come questa sarebbe molto più semplice, dato che questi giochi di carte si trovano facilmente in molti casinò online come quelli in lista su Bonusfinder Italia, sito che ce li presenta in base al bonus offerto ai nuovi giocatori.
A Natale, invece, si preferiva naturalmente sfidare i parenti e gli amici a Tombola, altro gioco sbarcato nel web nella sua versione più moderna: il bingo.
Il divertimento sulle strade: la pallamaglio e il carruocciolo
All’epoca dei nostri nonni, il divertimento si trovava non solo dentro casa o sulle terrazze, ma anche nelle strade.
Tra gli sport amatoriali preferiti, da praticare rigorosamente nei cortili o per le vie, c’era senz’altro la cosiddetta pallamaglio, una sorta di via di mezzo tra golf e polo, in cui i giocatori stabilivano in anticipo un percorso e poi si sfidavano ad attraversarlo spostando una pallina di legno, che veniva colpita con delle mazze artigianali.
Prima ancora dello skateboard, a Napoli sarebbe stato facile che nella cerchia dei vostri amici si trovasse almeno un grande appassionato del carruocciolo, nome che si dava all’asse di legno sotto la quale venivano impiantate delle ruote e con cui si sfrecciava tra quartieri caratteristici come il Vomero e il Rione Sanità.