La linea 23, che percorre il tragitto da Calvanico a Salerno e viceversa, è da sempre stato uno dei punti più deboli di questo comune della Valle dell’Irno.
Nonostante l’importanza rivestita da questo servizio per i cittadini, soprattutto perché che si tratta dell’unica linea di autobus che giunge a Calvanico, sono moltissimi gli utenti che hanno denunciato, a più riprese, l’inadeguatezza degli autobus che arrivano nel piccolo comune montano. Molto spesso sono veicoli di ridotte dimensioni rispetto al un cospicuo numero di utenti che si servono di questo mezzo pubblico: i posti a sedere scarseggiano, specie nel periodo scolastico, quando a molti studenti calvanicesi tocca di ammassarsi in maniera vera e propria in uno spazio molto ristretto. La situazione, purtroppo, non migliora avanzando verso Salerno: infatti dopo aver attraversato Fisciano, fermandosi alle frazioni di Penta e Lancusi, l’autobus, in più occasioni, giunto a Baronissi, si riempie di altri pendolari, sia studenti che lavoratori; e le cose risultano essere piuttosto simili anche nel tragitto di ritorno, in particolar modo negli orari di punta. Si arriva addirittura al punto che talvolta i conducenti, loro malgrado, sono costretti a saltare le fermate lungo il percorso per evitare di caricare ulteriormente il mezzo con altri viaggiatori.
Quindi è una situazione non certo esaltante che risulta ancor più negativa se si considerano gli equipaggiamenti malfunzionanti degli stessi bus, in primo luogo finestrini bloccati e aria condizionata fuori uso; a tutto ciò si può aggiungere anche la cadenza oraria della linea 23 (bi-oraria nei giorni festivi) che, come detto, è l’unica a passare per Calvanico.
Infine vi è anche un’altra nota dolente da segnalare in tutta questa vicenda: il Comune di Calvanico non avendo aderito al Consorzio Salernitano Trasporti Pubblici (CSTP) è oggetto di tariffe per il trasporto di gran lunga superiori a quelle praticate negli altri, tanti, comuni che, invece, hanno aderito allo stesso Consorzio.
Sembra, in tutto e per tutto, un fatto da tragicommedia ma, invece, è una delle amare verità del Comune di Calvanico.