Sotto accusa la statua della Spigolatrice di Sapri perché simbolo della sessualizzazione della donna. Cirinnà: ‘Sia rimossa!’
‘Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti. Me ne andavo un mattino a spigolare, quando ho visto una barca in mezzo al mare‘, recitava Mercantini.
Oggi però, di quella donna fedele ai trecento, simbolo di autodeterminazione e lotta, se ne parla in termini diversi e chi sa, se La Spigolatrice di Sapri avrebbe mai immaginato di “essere messa a nudo” sotto gli occhi curiosi dei politicanti contemporanei.
Ad essere accusato di aver reiterato lo stereotipo del corpo sessualizzato della donna è lo scultore Emanuele Stifano, che in sua difesa fa appello all’arte, intesta come forma d’espressione, lontana dagli stereotipi e luoghi comuni.
Le polemiche sulla Spigolatrice di Sapri
La statua, inaugurata nei giorni scorsi nel salernitano, ha visto la presenza dell’ex premier Giuseppe Conte, impegnato nel suo tour elettorale. Eppure, non è di certo passato inosservato quell’abito così aderente, leggermente smosso dalla brezza marina. ‘È un’offesa alle donne e alla storia che dovrebbe celebrare – scrive su twitter l’ex presidente della Camera ed esponente del Pd, Laura Boldrini – Ma come possono perfino le istituzioni accettare la rappresentazione della donna come corpo sessualizzato? Il maschilismo è uno dei mali dell’Italia‘.
A dirsi indignata anche, Monica Cirinnà, che ne chiede la rimozione definitiva: ‘A Sapri uno schiaffo alla storia e alle donne che ancora sono solo corpi sessualizzati. Questa statua della Spigolatrice nulla dice dell’autodeterminazione di colei che scelse di non andare a lavoro per schierarsi contro l’oppressore borbonico. Sia rimossa!’.
Il sindaco di Sapri, Antonello Gentile, ha però assicurato che ‘al momento a Sapri nessuna parte sociale o politica ha criticato l’opera o distorto il concetto di opera realizzata dall’artista‘.
Il parere dello scultore
D’altra parte, è lo stesso sculture che tenta il chiarimento: ‘Se fosse stato per me – scrive su Facebook – avrei fatto una figura completamente nuda, lo stesso vale per il Palinuro di qualche anno fa e per le statue che farò in futuro, semplicemente perché sono amante del corpo umano in generale e mi piace lavorarci‘.
Stifano ha poi aggiunto: ‘Penso comunque che sia inutile dare spiegazioni a chi vuole assolutamente vederci depravazioni o cose varie. Quando realizzo una scultura tendo sempre a coprire il meno possibile il corpo umano, a prescindere dal sesso‘.
La brezza
E nel caso della Spigolatrice di Sapri, Stifano specifica: ‘poiché andava posizionata sul lungomare, ho “approfittato” della brezza marina che la investe per dare movimento alla lunga gonna, e mettere così in evidenza il corpo. Questo per sottolineare una anatomia che non doveva essere un’istantanea fedele di una contadina dell’800, bensì rappresentare un ideale di donna, evocarne la fierezza, il risveglio di una coscienza, il tutto in un attimo di grande pathos‘.
Stifano ha poi concluso: ‘il bozzetto preparatorio è stato visionato e approvato dalla committenza. A chi non mi conosce personalmente dico che metto in discussione continuamente il mio operato, lavorando con umiltà e provando sempre a migliorarmi, lungi da me accostarmi ai grandi Maestri del passato che rappresentano un faro che mi guida e mi ispira’.