Nei giorni scorsi, dal 14 al 17 novembre, si è tenuta a Paestum la XVI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.
Quest’anno i padiglioni si sono spostati dalla location delle sale espositive dell’Hotel Ariston all’area dei Templi, rendendo esplicito il collegamento e le radici che la Borsa affonda nel territorio paestano e nelle sue vestigia storiche.
Come sempre l’organizzazione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico si compone di diversi momenti: soprattutto stand espositivi che illustrano le bellezze archeologiche di vari luoghi non solo del Mediterraneo ma del globo, con il Venezuela, quest’anno, come Paese ospite. Gli stand sono stati 150, con 30 espositori esteri.
Le conferenze culturali su svariati temi si sono tenute, oltre che nel padiglione appositamente allestito, anche nello scenario della Basilica Paleocristiana, mentre all’interno del Museo Archeologico si sono susseguiti workshop e incontri con buyers stranieri. Nel Museo è stata anche allestita la mostra Archeovirtual, dedicata alle sperimentazioni in ambiente virtuale da applicare alle conoscenze archeologiche.
Tra i vari incontri, ricordiamo quelli di sabato pomeriggio, con i divulgatori scientifici Mario Tozzi e Alberto Angela.
In particolare Tozzi, geologo e ricercatore del CNR, ha offerto molti spunti di riflessione collegati alle varie catastrofi naturali legate all’incuria dell’uomo rispetto all’ambiente in cui si trova a vivere, non ultima delle quali quella delle Filippine.
Angela invece ha rivendicato il ruolo culturale della divulgazione anche rivolta ad un target di massa e televisivo, sostenendo che anche grazie a documentari e mezzi tecnologici è possibile pensare a nuove scoperte in merito ad archeologia e storia dell’arte.