“Io non sono io” è il titolo della mostra di Boris Mikhailov presso il Museo Madre di Napoli, a cura di Andrea Viliani ed Eugenio Viola
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Dal 14 novembre al 1 febbraio 2016 il Museo Madre ospiterà al terzo piano (ala sinistra) la mostra fotografica “Io non sono io” di Boris Mikhailov (Kharkov, 1938), a cura di Andrea Viliani ed Eugenio Viola, in collaborazione con Incontri Internazionali d’Arte e Polo museale della Campania, Villa Pignatelli-Casa della Fotografia.
La mostra è stata presentata alla conferenza stampa con gli interventi di Andrea Viliani (direttore del Madre), Pierpaolo Forte (presidente della Fondazione Donnaregina), Mariella Utili (direttrice del Polo museale della Campania), Gabriella Buontempo (segretario generale di Incontri Internazionali d’Arte), Maurizio Di Stefano (presidente della Scabec SpA), che rappresenta il primo capitolo di una partnership regionale mirante a sostenere e promuovere la ricerca fotografica contemporanea. Ed è così che il Museo Madre accoglie la mostra in coincidenza, come di consueto, con il Weekend del Contemporaneo che si svolgerà da venerdì 13 a domenica 15 novembre, con l’adesione di tante istituzioni e gallerie della città. Durante la conferenza è stato inoltre annunciato la riapertura al pubblico della Sala Agata del Museo Civico Gaetano Filangieri il prossimo 5 dicembre.
Boris Mikhailov “non è solo uno dei più grandi fotografi contemporanei, – commenta Andrea Viliani – ma è anche uno di quei fotografi che non si è mai limitato all’utilizzo della fotografia in quanto mezzo “specificatamente” definito dalla tecnologia utilizzata”. Nelle sue serie fotografiche l’artista affronta una molteplicità di temi che indagano i radicali cambiamenti che hanno investito, e ancora oggi investono, l’Ucraina, suo paese natale.
Spesso è protagonista il corpo, rappresentato senza censure nella sua dolente fragilità, come nella serie che dà il titolo alla mostra, “I Am Not I” (1992). È l’artista stesso che si mette in scena, in corpo nudo, in un’esilarante sequenza di azioni al contempo classiche e beffarde, utilizzando oggetti di uso quotidiano. Le immagini – che determinarono all’epoca la chiusura della mostra da parte della polizia sovietica – nella loro poetica ironia e nella loro radicale sincerità, restituiscono l’autoritratto (tema ricorrente nella pratica dell’artista) di un individuo che trova proprio nell’espressione artistica la sua surreale, straniante liberazione.
La mostra al Madre approfondisce proprio il tema del ritratto e dell’autoritratto e, quindi, la matrice intimamente autobiografica di tutta la ricerca di Mikhailov. Ed è per questo che a caratterizzare il progetto espositivo è la Sala finale nell’accostamento fra alcuni trittici e fotografie di piccolo formato di Mikhailov e due dipinti del pittore spagnolo Jusepe de Ribera (Xàtiva, 1591 – Napoli, 1652) in cui sono rispettivamente rappresentati San Paolo Eremita (1638 ca., Collezione Alberto Del Genio) e Santa Maria Egiziaca (1651, Collezione Museo Civico Gaetano Filangieri, Napoli). L’immagine di un corpo invecchiato o dolente, il compianto impudico del suo deformarsi e decadere o della sua macerazione e sofferenza rivendicano una comune volontà di trascendenza di fronte alla corruzione terrena. “Credo che – commenta Andrea Viliani – un artista come Mikhailov possa ricordarci che alcune modalità espressive – per esempio la grande tradizione del Barocco Napoletano – non smettono di essere valide quando è finita la loro stagione estetica, non diventano solo Storia dell’Arte, ma se un artista è in grado di trascendere il proprio tempo e di diventare universale lo rimangono anche i grandi artisti del passato”.
Le altre serie in mostra – fra cui Yesterday Sandwich (1972-75), Salt Lake (1986), By the Ground (1991), Football (2000), Superimpositions from the 60/70s e The Wedding (2005) – costituiscono altrettanti capitoli di una narrazione che, alla banalità, alle fratture o al grottesco della Storia, oppongono la resilienza delle tante storie individuali, a volte giocose, a volte impietose. Diversi e uguali (“io non sono io”) nel dare appunto rappresentazione a chi siamo, in fondo, come “essere umani”.
In occasione della mostra sarà disponibile un nuovo libro d’artista, la più estensiva pubblicazione dedicata ad oggi alla ricerca di Mikhailov, edito da Camera-Centro Italiano per la Fotografia di Torino e Walther Koenig Verlag, con il supporto del Museo Madre.
Informazioni:
http://www.madrenapoli.it/mostre/boris-mikhailov-io-non-sono-io/
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